Siamo nel 1994, gli Stones sono da poco usciti dal labirinto pieno di insidie chiamato anni '80, hanno rispolverato le vecchie chitarre vintage, ed hanno pubblicato 'Vodoo Lounge', album dall'andamento rock-blues, che crea il suono dei "nuovi" Stones.

Nel 1995 parte il Vodoo Lounge tour che vede concerti in stadi, arene ma anche in piccoli club; ed è proprio in quest'ultimi che alla band viene in mente di registrare un disco. Infatti 'Stripped' alterna rifacimenti di vecchi pezzi sia in studio che dal vivo. È necessario dire che la maggior parte dei pezzi sono ripescati dai '60 e dai '70.

Durante l'ascolto è possibile percepire l'atmosfera calda dei piccoli club e quella (leggermente) più rilassata dello studio. Nel disco colpiscono la rilettura molto Stones di Like a Rolling Stones di Bob Dylan, la riproposizione di pezzi Blues e R&B dei primi dischi (Little Baby, The Spider and The Fly, Not Fade Away), ed alcune ballate come Wild Horses, Love in Vain ed Angie, qui rese più belle che su disco, grazie anche ad un superlativo Richards alla chitarra, che qui domina, perchè in questo ci sono i suoi suoni e questi suoni sono i suoni degli Stones.

Il resto della band asseconda questo suono, da tener presente il grande Charlie Watts alla batteria, lo stato di grazia di Ron Wood ed il solito Jagger alla voce. Dopo anni di attesa questo è il grande ritorno delle Pietre e, almeno per ora, il loro ultimo grande lavoro.

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