Ecco l'ennesimo gruppo della emotivissima scuderia Jade Tree, che per l'appunto negli ultimi anni ci ha regalato alcuni dei gruppi Emo più in vista. Gli Statistics sono ovviamente malinconici al punto giusto, ma in Leave Your Name, esordio su Long playing, si respira un aria più ampia rispetto ad altri gruppi simili: causa sopratutto di arrangiamenti molto più vicini a sonorità elettroniche di quanto non capiti solitamente quando si parla di Emo; cosi all'ormai canonica tastiera onnipresente nei Get up kids,Promise Ring etc. si sostituiscono campionamenti, archi, batterie elettroniche e effetti vari che contribuiscono a rendere il disco evocativo e ricco di atmosfera piuttosto sopra la norma; non mancano ovviamente le distorsioni e i bruschi cambi dinamici, ma nel complesso gli Statistics hanno caratterizzato il loro Rock emotivo con una discreta personalità sonora.
Peccato, di conseguenza, che il disco suoni cosi discontinuo: Se i brani cantati sono quasi tutti irresistibili (ottimi sia l'innodica Sing A Song, che la più pacata Hours seemed like days, ma anche l'elettronica A number not a name o il singolo Reminisce), dimostrando anche un ottima capacità compositiva, sorprendono in negativo gli svariati brani strumentali che compaiono nell'album: l'unico a salvarsi è forse Mr. Nathan, più robusto degli altri, ma sia la finale Circular Memories che il pezzo che da il titolo all'album sanno di riempitivo e niente più. Ciò non toglie certo che gli Statistics potrebbero diventare una Big Thing del panorama Underground americano nei prossimi anni; questo però è un esordio che colpisce ma allo stesso tempo lascia dubbiosi.
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