Il 1977 è l'anno dell'esplosione del punk inglese: i Sex Pistols sfornano lo storico "Nevermind The Bullocks", i Clash pubblicano il loro primo capolavoro, e gli Stranglers incidono "Rattus Norvegicus".
Gli Stranglers non sono un gruppo completamente punk, e nemmeno new-wave come alcuni critici sostengono. Il loro genere è completamente originale. Questo album ed il successivo "No More Heroes" sono gli unici contributi da parte del gruppo al movimento fondato da Rotten e compagni.
"Rattus Norvegicus" non è un disco per gli amanti del punk, ma per gli amanti del rock puro! La chitarra distorta di Hugh Cornwell, il basso metallico di Jean-Jacques Burnel, la batteria rimbombante di Jet Black e le tastiere mozzafiato di Dave Greenfield sono la ricetta di un album semplice, ma comunque innovativo e per certi versi molto più maturo rispetto ad alcune delle opere contemporanee.
"Sometimes", "London Lady" e "Princess Of The Street" sono classici esempi di buona musica punk, dove le tastiere accompagnano meravigliosamente la voce di Cornwell (o di Burnel). La tensione sale con il riff di basso di "Peaches" e l'epica "Hanging Around" fino ad esplodere in "(Get A) Grip (On Yourself)", dove tastiere, voce, basso e batteria si mescolano in un orgasmo musicale. Gli altri pezzi sono altrettanto validi ed inoltre testimoniano la grande abilità dei musicisti (soprattutto Greenfield).
"Rattus Norvegicus" e il resto della produzione Stranglers (almeno fino a "La Folie") sono perle del rock da non sottovalutare e da non dimenticare mai. Cornwell, Burnel, Greenfield e Black sono stati uno dei più grandi gruppi di fine anni '70 che purtroppo sono stati dimenticati e riscoperti solo recentemente.
Nell'edizione CD sono stati aggiunti altri dei loro brani più famosi (tra i quali "Go Buddy Go") ed un libretto con testi e foto.
Carico i commenti... con calma