Mind Bomb esce nel 1989.

Lo considero il miglior disco dei The The. Il trio costituito da David Palmer alla batteria, James Eller al basso e Johnny Marr, che aveva in precedenza fatto parte degli Smiths è quanto c’è di meglio in quel momento storico nel panorama del pop. La voce del leader, Matt Johnson, suadente e profonda, oppure quasi sussurrata o ancora acuta e stentorea è senza dubbio una delle più suggestive e interessanti di quel periodo.

Le melodie non sono da meno. Già nei dischi precedenti i The The avevano dimostrato il loro eclettismo musicale con richiami al funk, al rock, al soul solo per fare un esempio.

Si tratta di arrangiamenti variegati e molto ricchi supportati talvolta dal pianoforte o la fisarmonica strumenti piuttosto inconsueti nel pop-sound.

L’eclettismo musicale a cui si accennava prima fa sì che i brani di Mind Bomb siano piuttosto diversi l’uno dall’altro ma in comune hanno, spesso, i contenuti. Matt Johnson attacca senza mezzi termini il suo mondo, il mondo occidentale, la sua decadenza, i suoi vizi. È un’arringa raffinata proprio come il loro sound, Matt è una persona colta ed istruita.

Mind Bomb costituisce uno dei vertici del pop “alto” della seconda metà degli anni 80 ed anche il successivo Dusk (1992) sarà degno di nota e, ancora, sarà musicalmente diverso, più asciutto e introspettivo ma non meno valido.

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