Sembra proprio che il pop-rock/indie (come alcuni lo definiscono) dei vari Franz Ferdinand, Blur, Arctic Monkeys e The Fratellis abbia lasciato il segno. E che segno!

I The View (un prodigioso quartetto di diciottenni scozzesi) ne sono la prova vivente, poiché sono riusciti a radunare in "Hats Off To The Buskers", loro album di debutto, tutte le sonorità delle band citate e di molte altre. Forse anche troppo, vista la somiglianza di quest'album con "Costello Music" (ultimo lavoro dei più famosi The Fratellis).

Non che io voglia bocciare i The View! Anzi: "Hats Off To The Buskers" è uno degli album che ultimamente ascolto di più, però sembra quasi che i quattro ragazzotti scozzesi, abbiano fatto un "copia e incolla" dal lavoro dei The Fratellis. Si potrebbe addirittura fare un' esperimento: trasportando alcune canzoni di "Hats Off To The Buskers" in "Costello Music", potremmo ascoltare gli album senza notare alcuna differenza! (come la celeberrima regola matematica: "Mutando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia."). Stessa struttura in entrambi gli album: brano sfolgorante apripista (Comin' Down - Henrietta), ballata romantica e smielata (Face For The Radio - Whistle For The Choir) e altri piccoli dettagli che non sto ad elencare.

Detto questo, tuttavia ci sono parecchie canzoni da segnalare: Superstar Tradesman, Same Jeans, The Don e Wasted Little DJ's, sono a mio parere le più interessanti. Inoltre il rischio di un'eccessiva monotonia è sventato dai cambi di tempo di Skag Trendy e dagli umori orientaleggianti di Wasteland. In definitiva, un lavoro originale con ritornelli orecchiabili, destinato, però, ad essere dimenticato negli archivi del "New Rock".

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