Onestamente, adoro come negli anni '90 (e anche nei primi 2000) tutti si sforzassero di mettersi alla pari con gli incassi Disney (tranne forse la Dingo Pictures, quella era follia e basta), senza però volersi sbattere troppo nè a creare una trama coinvolgente nè a inventarsi personaggi e design non stereotipati. E sì, è il caso del film di questo articolo, La spada magica - Alla ricerca di Camelot, film prodotta dalla Warner Brothers diretto da Frederik Du Chau.

Tengo fortemente a precisare che non solo questa recensione vale come mio parere personale (il che è giusto, perché io sono fermamente convinto che le recensioni non debbano affatto indicare come unicamente vere le affermazioni scritte dai recensori stessi) ma anche che questi film della Warner Bros. tipo L'incantesimo del Lago, eccetera, sono tutti film che io da bambino letteralmente adoravo pure, salvo poi riguardarli da pseudo-uomo e chiedermi perché stavo guardando una cosa così ridicola (qualsiasi senso vogliate metterla), e perché quelle canzoni mi suonassero così fantastiche quando erano più scialbe del brodo bollito di pollo senza Dado Star (e d'altra parte ci sono ancora ragazzi over-18 che ancora adorano queste canzoni, e io non gli sto dando assolutamente dei mocciosi, de gustibus non disputandum est, ci mancherebbe).

Orbene, andiamo con ordine.

La storia parte con questa bimbetta tutta felice che giocherella col padre, facendosi raccontare quanto è figa Camelot (blablabla), dato che a quanto pare il padre non ci ha mai portato né lei né la moglie perché... beh... non lo spiegano, ma non preoccupatevi, in questo film accadrà più spesso di quanto pensate. Comunque, il buon paparino ride e scherza prima di arrivare al luogo di incontro con gli altri cavalieri della tavola rotonda (e si, a quanto pare hanno allestito un simpatico servizio navetta in stile medievale), tutti fatti con lo stampino tranne per uno, un colosso dai capelli rossi come Anna che ha tutta l’aria di un chitarrista perduto dei Venom, probabilmente finito laggiù per chissà quale eccesso di pogo e birra. In pratica, una personcina assai raccomandabile.

SPOILER: tra i cavalieri si nasconde un traditore, ed indovinate chi è? IL BLACK METALLER. COLPO DI SCENAH! Scommetto che ora per riprendervi dallo shock non basteranno manco diecimila confezioni di camomilla Filtrofiore Bonomelli, neh?

Comunque, spoilerone a parte, succedono un po’ di cazzi, tra cui Re Artù canterino con tanto di numero coreografico (non scherzo) dei cavalieri. Il Black Metaller (il cui nome è Rupert), diventato famoso per il suo sguardo derp, comincia a sbarellare, forse a causa delle già troppe canzoni dolciose su quanto è bella la vita e quanto è bella la GIUOIA, entra in piena crisi ormonale e cerca di attaccare il Re saltellando sulla tavola rotonda (hey, ed io che pensavo di essere una pippa in strategia!). Ovviamente tutti si salvano tranne il buon padre della nostra protagonista, la cui morte serve per dare inizio alla nuova storia di...

...no, aspettate, che cacchio sto dicendo?!?

In verità la sua morte era, come molte altre cose in questo film, perfettamente evitabile, ma alla Warner Brothers avevano preso gusto coi patricidi sia dai tempi de L’incantesimo del Lago, e noi non siamo nessuno per poter mettere fine alla loro sete di sangue cartaceo. In ogni caso, la nostra bimba corre a specchiarsi in una pozza d’acqua (...reazione interessante al lutto) e BOOM!!! si trasforma in una brutta copia mal disegnata di Belle de La Bella e la Bestia.

E canta una bella (<– citazione necessaria) canzone su quanto sia brutto non essere compresa e sul fatto che vuole avventura nella vita (vi ricorda qualcuno? No, perché a me per niente proprio, eh?), mentre sua madre, probabilmente dopo aver consultato una decina di episodi di “Ma come ti vesti?”, le ha fatto prepare un bella tunica WHITE molto DARK AGE e con un tono di LADY IN WHITE che sta sempre bene, tanto per esprimerci nel linguaggio fescionnn di rito. Nota: la madre di lei invece non si è mai cambiata i vestiti da tipo... almeno 10 anni? Ma non poteva farsela per sé una stracazzuola di tunica nuova?

Tornando a noi, la vita delle due donne sarebbe trascorsa tranquilla se all’improvviso la trama, travestita dal nostro caro Black Metaller di poco prima, non avesse deciso che forse era il caso di farsi vedere. Il Black Metaller decide che conquisterà Camelot grazie ad Excalibur, la quale doveva essere rubata dal suo animaletto da compagnia (alias, un tenerissimo grifone alto 3 metri) e con un esercito creato dalla magia nera, unendo persone ad oggetti trovati a caso e armi varie. Ovviamente il tutto viene spiegato con una canzone tra le peggiori mai scritte per un lungometraggio animato (e, ironia della sorte, anche una delle più famose tra quelli che mai hanno visto il film), ma credo che sia solo la diretta conseguenza di un metallaro che all’improvviso decide di darsi al pop scrauso.

La nostra protagonista (il cui nome, dimenticavo, è Hayley) riesce a scappare perché l’esercito del Black Metaller è composto dai peggio fattoni, e COLPO DI SCENAH!!! si scopre che il grifone, mentre portava Excalibur al suo padrone, l’ha lasciata cadere nella foresta delle mani di spine (letteralmente) perché era minacciato da... da un piccolo, NO, MINUSCOLO, falco con le ali d’argento, che in proporzione a lui era l’equivalente di una caccola piumata. Ma vabbè, si sa che le spalle dei cattivoni di turno devono avere la loro dose di tardonaggine per passare il provino di ammissione.

Alla fine notano che Hayley sta scappando e, invece di mandarle dietro il grifone che ha LE ALI e GLI ARTIGLI, MAGGIUSTOPERDIREEEH?, il Black Metaller decide che è molto più sensato mandarle dietro i suoi uomini di latta (che in confronto quello del Mago di Oz aveva un quoziente intellettivo di 380) a cavallo di cinghiali. Cioè, davvero, ma chi ha scritto questa roba non si è fatto due domande quando ha riletto la parte uomo-de-latta + cinghiale (ma anche io perché mi chiedo ste cose...)?

Cazzi e mazzi, Hayley riesce a scappare dagli inseguitori grazie all’aiuto di un ragazzo cieco che evidentemente ci vede ad ultrasuoni, perché fa delle mosse con quel bastone che manco fossimo in Soul Calibur. Il tipo decide di andare anche lui a cercare Excalibur per non farla finire in mani sbagliate, ma rifiuta di farsi accompagnare dalla ragazza (e grazie tante, fino ad ora nonostante volesse diventare il cavaliere troppofigominchiaoh non è che ha fatto molto a parte lamentarsi e scappare). Lei gli chiede perché e lui trova LOGICO rispondere con una canzone di 3 fottuti minuti sul perché lui è un emarginato e quanto è figo starsene da soli, alla fine dalla quale tutti sembrano essersi dimenticati il punto del discorso e finiscono comunque per farsi il viaggetto assieme. La coerenza di questo film mi scalda il cuore ogni minuto di più.

Non passa molto perché i due si ritrovino in una terra arida e col sole che manco fossimo nel Sahara (e ricordiamoci brevemente che i due shignori sono ancora dentro una fottutissima foresta incantata INGLESE) nella quale incontrano l’ennesima spalla comica di questo capolavoro, ossia un cacchio di drago a due teste (della serie du gust is megl che uan) che ovviamente viene emarginato dagli altri draghi perché non sa volare, e, considerato il fatto che hanno ali di topo larghe 3 centimetri e una pancia larga 5 metri, penso sia anche abbastanza chiaro il perché. Comunque loro pensano che non sia per questo e fanno una canzone FANTASTICA su quanto si odiano, e indovinate un pò??? ANCHE QUESTA verrà bellamente ignorata per tutto il resto del film. Ed è al quel punto che ho capito per quale motivo il cazzo di Black Metaller tramava di mandare a puttane l'intero regno di Camelot! Si è ritrovato in un mondo in cui le canzoni pop per bambini vengono cantate a caso e poi altrettanto a caso ignorate, e capirete bene che due giorni in un posto del genere farebbero sbarellare qualunque persona con un minimo di gusto musicale. Fanculo la storia, fatevi vedere le origini del Black Metaller, QUELLO SI che sarebbe interessante!

Mentre sono vicini alla grotta in cui è caduta Excalibur, però, il ragazzo cieco (il cui nome, dimenticavo, è Garret) viene ferito a morte dalla stupidità della protagonista (che è ancora convinta di essere un super-cavaliere-minchia-oh) e mentre scende un bel filtro blu su tutto il mondo a sottolineare la tristezza del momento, il ragazzo comincia a cantare quanto ama Hayley.

...

COSA.

No scusate... COSA!?? Quand’è che i due protagonisti hanno cominciato a diventare qualcosa di più che amici? Ma quando mai sono stati amici, in primo luogo? Voglio dire, Hayley ha stretto amicizia più in fretta col drago a due teste rispetto a sviluppare un sentimento d'amore con Garret, e quando capisci che l’amicizia con un drago a due teste è più credibile dell’ammmmore tra i due protagonisti, allora, film, dovresti farti due domande.

Il nostro eroe morente però non muore (non l’avreste mai detto eh) grazie a due foglie magiche che Hayley ha messo sulla sua ferita a caso, e che oltre a curarlo gli hanno anche ricucito i vestiti. E dopo l’ennesima canzone d’ammmmmmore i due riescono a salvare Excalibur dalle grinfie dell’orco (ossia, la brutta copia del Mordiroccia de La Storia Infinita), che stava usando la spada come stuzzicandenti, e a trovare l’uscita della foresta magica. Qui il nostro eroe cieco-ma-non-troppo inizia a fare discorsi sul fatto che lui non appartiene al mondo di Camelot, che lo tratterebbero tutti di merda e cose così. CERTO, come se esistessero anche solo due cavalieri in tutta Camelot in grado di fare quello che fai tu da CIECO. Come se qualcuno potsse discriminare il fottuto salvatore di Excalibur e di tipo TUTTO IL REGNO.

Ovviamente Hayley non riesce a convincerlo e parte da sola con il doppio drago verso Camelot... ma in quei singoli tre metri senza blind-bodyguard viene acchiappata dai cattivoni che la mettono nel carretto con la mamma, mentre il Black Metaller completa il suo look fondendo la propria mano alla spada Excalibur. I cancellieri di Camelot vedono la madre della protagonista e la fanno entrare , anche se seduto accanto a lei c’è UN FOTTUTO CAVALIERE NERO CON MANTELLO NERO SU UN CAVALLO NERO che si copre il fottuto volto. Ragazzi, per essere in costante timore di attacco devo dire che fate entrare cani e porci senza troppi problemi, neh.

Momento mazzate, volano calci e pungi un pò ovunque, e alla fine i buoni vincono perché il Black Metaller è muore da sfigato, poiché, mentre sta per infilzare i due protagonisti, infilza invece per sbaglio la roccia con Exalibur, la roccia chiede di inserire la password ed evidentemente lui non la sa e così, semplicemente... beh... lo vaporizza. Letteralmente. La magia esce fuori dalla fottuta roccia e vaporizza il cattivo curando TUTTO e TUTTI (la gente trasformata nell’esercito dello scodellame, i due draghi che si spearano e poi tornano assieme perché nella battaglia hanno imparato a mettersi d'accordo e a volare e sputare fiamme, cosa che non potevano fare perché litigavano ebbasta) ma NON IL RAGAZZO CIECO!

Ripeto, per chi non l'avesse capito: IL RAGAZZO CIECO RIMANE CIECO!!!

MA PERCHÈ?!? Ma povero cristo, ha perso la vista in chissà quale incidente ed è stato comunque l’unico a portare la spada indietro e tu non lo ricompensi manco con una leggera miopia? Non dico ridargli una vista completa, ma almeno, chessò, un accenno di astigmatismo, ma giusto per azzardare! No eh, razza di spada tarocca che non sei altro.

Fine della storia, tutti felici e contenti, e i due ragazzi, oltre a sposarsi, vengono eletti cavalieri della Tavola Rotonda. Si, anche la protagonista che diventa l’emblema di tutte quelle donne che riescono a fare carriera solo al loro incredibile e talentuoso... beh... culo.

Questo film mi era piaciuto tantissimo quando ero bambino e a riguardarlo mi viene sempre un accenno di nostalgia non indifferente... però è davvero, davvero, DAVVERO così pieno di nonsense che sono stato tentato più volte di stoppare la visione e mettermi a fare qualcosa di più sensato, come... lanciare barattoli di fagioli borlotti giù dalla finestra. Spero che almeno il mio sforzo sia valso a una vostra risata, e vi lascio con la consapevolezza che mi aspettano entusiasmanti ore lavorative di fronte a gente convinta che in una gelateria si possa vendere anche prosciutto crudo (realmente successo).

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