A Dicembre di due anni fa, i White Stripes, dopo aver pubblicato sei mesi prima Get Behind Me Satan, un buon album, rilasciano un ottimo EP: Walking with a Ghost, complessivamente un EP tra blues e garage.

Non manca il piano, già introdotto in Get Behind Me Satan, che da un risvolto più blues rispetto ai precedenti album delle strisce bianche di Detroit, nonostante il metodo di suonare poco ortodosso di Jack, alla presa con pedali multieffetto (sia basso che chitarra). I White Stripes devono la loro notorietà grazie anche al loro gusto vintage per l'attrezzatura e gli strumenti; bianco, rosso e nero formano la triade di colori perfetta, o almeno secondo Jack. Sarà scena? Sta di fatto che la musica dei White Stripes è autentico rock'n roll. Jack lancia i suoi riff incalzanti e Meg subentra con la sua batteria, pur non avendo una tecnica eccezionale. E' questa la musica di Jack e Meg; non serve virtuosismo o doti straordinarie, bisogna governare lo strumento. Nella musica dei White Stripes non c'è nulla di pulito; il duo ha affermato più volte che la loro musica per essere autentica, non deve in nessun modo essere corretta. Se sentite la loro musica percepite che il suono è come se non respirasse, che la chitarra retro di Jack facesse fatica a farsi sentire, come se fosse chiusa in una scatola.

In questo Ep si alternano atmosfere blues all' hard rock zeppeliniano e al  classico garage rock di Detroit. Qui i White Stripes collaborano con un altro duo femminile canadese, Tegan and Sara che influenzano e comportano anche la prima traccia dell' Ep.

Si parte.. Il primo pezzo, la title track, è stata scritta da Sara Quin del duo Tegan and Sara e si apre con un rispettabile riff di chitarra di Jack .La canzone prosegue con le due voci fuse in una rispettivamente di Sara Quin e di Jack White; nulla di che, un ibrido hard che ricorda gli AC/DC o addirittura i Rush(almeno secondo me). Il secondo brano è la versione live della morbida ballata Same Boy You've Always Known che risale a White Blood Cells, dal testo intimista e passionale. La terza traccia è l'esibizione live di As Ugly As I Seem, estratto da Get Behind Me Satan; un'altra ballata, ma questa volta il ritmo si rifa al folk e al country, con il bongo a dettare il ritmo e la chitarra a incidere una melodia dolce. Segue The Denial Twist, un altro estratto da Get Behind Me Satan; un ritmo ad incedere, la voce dolente, il piano accattivante e i piatti rullanti di Meg fanno di questa canzone una delle migliori dei White Stripes. Conclude Screwdriver, ovviamente versione live dato che la suonano ad ogni loro concerto oltre ad essere la loro prima canzone incisa; riff devastante in chiave garage, la voce di Jack si fa rarefatta , un suono sudicio e fetido, simile ad una canzone degli Stooges; è proprio la noncuranza del suono che attribuisce valore a questa canzone (che tra l'altro è la migliore dei White Stripes, almeno secondo me).

Un EP semplice, rivisto leggermente in termini blues rispetto a Elephant e De Stjil; melodie somiglianti a Get behind Me Satan e un sound rinnovato dal piano a mutare il suono acido e incazzato del garage rock delle strisce bianche di Detroit. Che il loro stile sia solo propaganda per fare soldi?Chissenefrega... solo loro attualmente ci fanno rivivere al meglio la musica dei sixties...

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