The Who
Wire & Glass

Era da ben 24 anni che gli Who non rilasciavano nuovo materiale, escludendo due tracce su una recente compilation del 2004. "Wire & Glass" non è propriamente un album; è infatti un estratto di 6 canzoni (all'interno di un'unica traccia) dal nuovo album che dovrà uscire in ottobre 2006.
La durata dell'EP (o del Maxi-Singolo, come si preferisce chiamarlo) è di 11 minuti e 28 secondi. Le varie canzoni formano una piccola mini opera che parla di una band di ragazzi che si fa strada nel mondo del successo attraverso l'uso di internet ("Endless Wire").

Lo stile di tutte le canzoni, con mio grande stupore, si avvicina di molto a quello di "Who's Next" e di "The Who By Numbers", piuttosto che a quello di "Face Dances" o di "Who are You". Non a caso ho scoperto che la prima traccia, "Sound Round", è stata scritta da Pete Towshend (autore di tutto l'EP) proprio per "Who's Next", ma poi non è stata registrata.

Le maggiori differenze dagli ultimi album degli Who sono un basso meno aggressivo, anche se molto elegante (Pino Paladino non è John Entwistle, nel bene e nel male), e la voce di Roger Daltrey, visibilmente cambiata ed invecchiata, anche se ancora molto valida. Il backing vocals è stato fatto come da tradizione da Pete Townshend con l'aiuto di suo fratello Simon Townshend e di Billy Nicholls.
Alla batteria appare questa volta Peter Huntington, batterista di Rachel Fuller, che è la ragazza di Pete (eh si, proprio ragazza, visto che ha 30 anni...), perchè Zak Starkey ha preferito fare il Tour con gli Oasis, piuttosto che registrare questa piccola perla. In ogni caso il drumming è buono ed adeguato.

Nota di merito va al pezzo più lungo, "Mirror Door", per la sua potenza ed orecchiabilità; davvero ottimo, chiude l'EP in modo maestoso.

Non sappiamo se questo lungo singolo "scalerà le classifiche" come annunciato da molti. In ogni caso fa benissimo sperare per il nuovo album, e ci fa capire come Pete e Roger riescano ancora a produrre buona musica e, sopratutto, riescano ancora una volta ad emozionare.

Long Live Rock!