La colonna sonora del remake di "Suspiria" era ok, "Tomorrow Modern Boxes" era seriamente imbarazzante e su "The Eraser" stendiamo un velo compassionevole. Il disco con gli Atoms For Peace era totalmente insignificante, come qualsisasi cosa in cui figuri il bassista trainspotting dei Red Hot Chili Minchia, quindi se vi è piaciuto fatevi due domande sul vostro spessore intellettuale (a onor del vero, "Ingenue" era un pezzone, per il resto l'umido lo ritirano il venerdì). Da queste promesse si dovrebbe capire che, alla notizia dell'arrivo di un nuovo disco extra-Radiohead di Thom Yorke, non è che mi sia sentito proprio bene; anzi, ho avuto uno di quei leggeri mancamenti che ti prendono quando un atroce dubbio sembra ormai prossimo a concretizzarsi. Ma ero comunque speranzoso in una smentita.

E invece niente da fare, il disco è davvero robaccia pretenziosa e stupida, il solito schifo sonoro di vocalizzi e elettronica senza amalgama, senza coerenza e senza armonia. La voce di Yorke e questo sfondo elettronico grigiognolo-blu sembrano starsene ognuno per i cazzi, assieme nello stesso spazio, ma in rifiuto totale di ogni forma di dialogo. È come mettere due persone in una stanza che, invece che fare allammore, praticano autoerotismo in solitaria senza toccarsi ne rivolgersi uno sguardo. Ognuno per le sue, chiuso nel suo onanismo autistico. Anche solo stare ad osservarli è una roba da psicopatici, esattamente come ascoltare questi due coglioni di album.

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