Thomas Fehlmann è nato in Svizzera, inizia a dedicarsi professionalmente alla musica dopo aver incontrato Robert Fripp nel 1979, a sperimentare con synth e campionatori nel 1985 ed a produrre ambient house dopo l'incontro con Alex Paterson degli Orb avvenuto nel 1989.
"good fridge" contiene lavori, per la maggior parte inediti, prodotti nel periodo tra il 1990 ed il 1998; tutti classificabili sotto l'etichetta ambient e reminiscenti delle sperimentazioni prodotte con gli Orb in quello sfortunato periodo che seguì "UF Orb".
Una parola contenuta nel titolo descrive perfettamente l'effetto di questo CD : Flowing. Questo disco scorre.
Facendo un ardito (ma nemmeno troppo) collegamento con il mondo della letteratura, potremmo paragonarlo all'opera di James Joyce e vedere la "stream of conciousness technique" applicata alla musica, manco fosse la prima volta.
Esattamente come "Ulisse" infatti questo disco risulta cerebrale e complesso ( ed anche estremamente palloso, se si ricerca qualcosa di emotivamente appagante ).
Probabilmente il punto di vista da adottare per apprezzarlo non è l'emotività, forse dovremmo suonarlo nella sala d'aspetto di un aereoporto od utilizzarlo come colonna sonora di un'atterraggio lunare.
Anche sotto questo punto di vista però, la musica di Fehlmann fallisce, non possedendo l'evocatività dei capolavori ambient di Brian Eno.
Ma allora, "good fridge" uno scopo ce l'ha o no ?
Boh, sinceramente credo di no, anche se probabilmente il suo bello dovrebbe essere questo.
Qualsiasi cosa pensiate di Fehlmann, in ogni caso, non chiamatelo "ciccibucci". Chi ascolterà "good fridge", capirà.
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