Sull’onda del successo della prima serie tv True Detective di Nick Pizzolatto sembra finalmente esserci anche in Italia un certo interesse per l’enigmatica figura di Thomas Ligotti (1953), scrittore horror americano molto particolare e lontano dai tipici canoni del genere. Il Saggiatore rende infatti disponibile “Teatro Grottesco” (il titolo originale è proprio in italiano), un’antologia pubblicata in origine nel 2006 e poi ristampata nel 2008. Ligotti è stato spesso accostato a H. P. Lovecraft ma, al di là del fatto di qualche affinità (il solitario di Providence resta comunque un’influenza dichiarata), l’universo creato dall’autore de “I canti di un sognatore morto” si contraddistingue per una filosofia e un’estetica sue proprie: non troviamo nella sua narrativa il tipico orrore cosmico “lovecraftiano” ma una sorta di “visione” pessimista in cui l’universo viene considerato ostile all’uomo, visto come una forma di vita aberrante destinata all’autodistruzione. Thomas Ligotti rimane forse più un teorico dell’orrore che uno scrittore come testimonia la sua opera “The Conspirancy Against The Human Race” (2010) che sembra verrà tradotta anche in Italia.

Ligotti è sicuramente un eccentrico e non è così sorprendente che a lui abbia dedicato la sua attenzione un personaggio singolare e dagli interessi disparati come il leader del leggendario gruppo musicale dei Current 93 David Tibet. Tibet è sempre stato un appassionato di narrativa soprannaturale: in particolare è un grande cultore delle tipiche ghost-stories inglesi e di scrittori come Montague Rhodes James – di cui ha pubblicato un volume di racconti per la sua casa editrice Ghost Story Press -, Joseph Sheridan Le Fanu e Arthur Machen (omaggiato nella triologia “The Inmost Light”). Il menestrello della Corrente è anche un estimatore di Robert Aickman , colui che, in un certo senso, è il precursore di Ligotti.

L’interesse di Tibet è stato così forte che, alla fine, ha fattivamente collaborato con Ligotti in un libro comprensivo di cd intitolato “In A Foreing Town, In A Foreign Land” poi ristampato nel 2002. Si trattava di un libretto che racchiudeva 4 storie di Ligotti che sono state poi riprese proprio nel presente “Teatro Grottesco”. La collaborazione ha avuto anche un seguito in “I Have A Special Plan For This World” (2000) basato sulla musica dei Current 93 e le liriche dello scrittore.

I racconti di “Teatro Grottesco” sono all’insegna di atmosfere oscure in cui i contorni della realtà sono sfumati e indeterminati. Non è sempre facile destreggiarsi nell’universo nichilista e gelido evocato da Ligotti: si rischia di perdersi nei meandri di una realtà trasfigurata e indagata nella sua essenza filosofica. D’altronde per lui è molto importante anche l’opera di scrittori come Frank Kafka e Thomas Bernhard e di filosofi come Arthur Schopenhauer e Friedric Nietszche. Ritornano anche in questa raccolta alcune figure da lui spesso utilizzate in maniera simbolica come le marionette: ma l’orrore evocato nasce da luoghi solitari e squallidi come vecchie fabbriche abbandonate e seminterrati polverosi. E’ l’incubo, in tutte le sue sfumature e aberrazioni, il vero protagonista di “Teatro Grottesco”. Racconti come Il responsabile cittadino, La torre rossa, il citato In una città straniera, in una terra straniera”, Teatro Grottesco ci immergono in una realtà malsana popolata da personaggi bizzarri e da città fantasma. Nell’ultimo racconto L’ombra, l’oscurità viene citato il futuro lavoro di Ligotti ovvero “The Conspirancy Against The Human Race” e in cui si prefigurano già tematiche nichiliste all’insegna di un pessimismo esasperato sui destini dell’umanità.

“Teatro Grottesco” è un volume che tutti gli estimatori della letteratura “weird” dovrebbero assolutamente far proprio insieme al precedente “I canti di un sognatore morto” (Elara) e a “Lo scriba macabro”, quest’ultimo appena pubblicato dopo una lunga attesa da Elara.

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