Mai sentiti i Throbbing Gristle in vita mia, mai sentiti nominare ad essere sinceri, eppure sono molto appasionato di Industrial. Una lacuna che molti a sentirla linceranno il sottoscritto, lacuna che si poteva riempire benissimo, ed è quello che ho fatto. Questa non sarà una recensione per descrivervi il nuovo album del suddetto gruppo dopo 26 anni di silenzio, c'è chi lo farà meglio di me (e ce ne sono tanti meglio di me).
26 anni sono passati dal loro ultimo album, e di quei 26 anni, se ho ben inteso il loro stampo, non se ne vede traccia: la Parte Seconda dei TG è in realtà un ritorno dell'Industrial più puro e più sincero. Sperimentalismi ed elettronica a gogo, incubi e oblii della natura umana fatti musica, una musica pesante come la copertina dell'album. Una montagna in un paesaggio tranquillo. l'Industrial non è tranquillità dell'anima, l'Industrial ti porta a pensare "e se cadessi dalla cima?".
Un terrore perpetuo, costante dell'album portata all'estremo apogeo, una musica che non lascia tempo al pensiero umano. E subito, senza preavviso, si cade da quella montagna, come i massi che ti stanno sfracellando il cervello, come i ricordi più bui e tenebrosi del tuo passato: non importa se sia stato calmo e pacifico oppure travagliato e iracondo, gli incubi quando attaccano non scelgono nè sesso nè classe sociale. E mentre il nostro corpo tenta di dare un freno alla discesa, altri massi ti fracassano il corpo e ti riducono a misera poltiglia, misera carne. Tutto quello che rimane dopo la caduta è solo il vento, che come un avvoltoio trascina i tuoi resti rendendoli parte del paesaggio: complimenti fratello, benvenuto nella nostra grande famiglia.
Ovviamente tutto questo non accade in un batter d'occhio, non ci sarebbe più divertimento, anzi, devi gustarti centimetro per centimetro, dolore per dolore, paura per paura questa Montagna che è l'Industrial. Mentre tu sei prima sulla cima tutto intero e dopo ai piedi di essa senza un minimo di materia del tuo corpo, lei invece rimane immobile, implacabile, come le paure (massi) che ti hanno assillato. Complimenti fratello, benvenuto nella grande famiglia.
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