“Questo è un album pericoloso”...
Così David Greenberg a caratteri cubitali ci descrive questo lavoro dall’interno del booklet e parlare qui di album è forse un po’ esagerato, visto che sono tre brani per un totale di poco più che 29 minuti, ma che sia pericoloso… su questo non ci sono dubbi. Allora… andiamo con ordine, perché parlare del santone dell’LSD è un po’ complicato.
Il primo brano “Live And Let Live” è un recitato di Leary (rap nei credits) attraverso tutti i temi a lui più cari come l’uso di sostanze psichedeliche per la liberazione della coscienza dall’oppressione dello stato americano sulle menti dei giovani, costretti ad arruolarsi per il Vietnam o vivere nei ghetti, costantemente oppressi, solo perché appartenenti ad una qualche minoranza etnica presente in USA. Ci sono stralci di comizi per la sua elezione a governatore dello stato della Californi a cui lui si presentò (di cui c’è un bellissimo manifesto originale a mo’ di poster aprendo completamente il libretto), il tutto su un fantastico tappeto psych-blues di quattordici minuti, ispirato (d)alle parole del “maestro” e confezionato dalle chitarre di Stephen Stills e John Sebastian, dal basso di Jimi Hendrix e dalla batteria di Buddy Miles. “You Can Be Anyone This Time Around” è una litania di Leary che ci ricorda che possiamo essere chiunque e qualunque cosa, in questo periodo… dove usa stralci di pezzi famosi come “The Ballad Of John and Yoko” per ricordarci che possiamo pure noi essere i due protagonisti o essere i Rolling Stones di “Symphaty For The Devil” o ancora Ginsberg che recita delle migliori menti della sua generazione… o essere elementi naturali come vento, cielo, sole, luna… amore, divinità e reincarnazioni varie… in un trip mistico appoggiato su una ritmica ossessiva ed un pianoforte che ne sottolinea i vari momenti. ”Make a love trip this time around” era il suo slogan preferito.
E fino a questo punto siamo ancora nella “normalità” del personaggio calato nel suo tempo. Ma con l’ultimo episodio “What Do You Turn On When You Turn On” lo stupore diventa sonoro… quasi liquido, materializzato davanti a noi… la voce di Leary recita una litania dei suoi pensieri più “incisivi” come “Turn On Turn In Drop Out” (decondizionatevi, sintonizzatevi e liberatevi) ed il brano è una specie di ossessivo ed inconsapevole proto-house (forse mai come qui il termine acid-house è calzante) ingenuo nella sua semplicità e folgorante nella sua freschezza/novità. Dove l’unica pecca sta nel volume, decisamente in secondo piano rispetto alla voce… ma che diavolo…!!!
Il Presidente Richard Nixon disse agli americani che Timothy Leary era l’uomo vivente più pericoloso e che la sua filosofia doveva essere eliminata. Fu l’ inizio di una serie di denunce, arresti, imprigionamenti e fughe rocambolesche. Il 31 maggio 1996 ha iniziato il suo viaggio finale e le sue ceneri sono state sistemate su una navetta razzo, lanciate nei cieli, e sparse nello spazio tra le stelle.
Carico i commenti... con calma