Non si può certo più dire che sia capace di consolidare una posizione, Todd Rundgren... Una volta semmai... Al primo live con gli Utopia ne seguì un secondo di conferma; al primo "Runt" ne seguì un altro, ancora migliore; all'immenso "Something/Anything?", il complesso e geniale "A Wizard, A True Star"... Ma nel 1981, a ben tre anni dallo splendido "Hermit Of Mink Hollow", poteva mai bissare il successo, ripercorrere, con magari meno originalità ma più lucidità, lo stesso percorso? Certo che no. E che combina, dunque? Ripesca le ambizioni astruse e da guru del poco riuscito "Initiation" del 1975 e si rigioca le stesse carte negli anni '80...

Quel disco, fin lì il meno convincente della sua carriera, era acido e prog, ed aveva un "pezzo forte" di mezz'ora e passa, diviso in quattro capitoli. In questo "Healing" è messo al bando l'acidulo, è ignorata la cultura "tardo-indù" anni settanta ma non si tralasciano un certo sapore prog in un paio d'episodi e l'immancabile speranza panica di migliorare le sorti del pianeta.

Su un tappeto sintetico, il Rundgren che comincia a strizzare l'occhio alle sonorità degli anni '80, azzarda meno megaesperimenti baggiani per lavorare di fioretto. La mano della produzione è pesante, ma quanto mai "precisa" in un disco pressoché senza strumenti e senza ritmo, dai toni sommessi e delicati. E' un tentativo di simulare in laboratorio un mondo che rispetti le regole di vita new age: Todd infonde il suo ottimismo, la propria luce di "A True Star" ma, nel frattempo, il minimalismo degli arrangiamenti e la sinteticità del suono mettono tutto quanto sotto vuoto spinto.

Ed è pure un tentativo così presuntuoso, il suo, che, originariamente (e molto originalmente), non prevedeva vi fosse spazio per il 45 giri "Time Heals" (anche se il titolo era in tema), il cui videoclip, per inciso, fu il secondo ad esser trasmesso nella storia di MTV. Tantomeno, ovviamente, vi fu posto per il suo lato B, "Tiny Demons". E solo in edizioni successive si capì che si poteva, anzi si doveva, inserire quelle canzoni. Eppoi, ad ascoltarle, sebbene la prima più melodica e cantabile e la seconda più tetra e sofisticata, si nota una certa coerenza con tutto il 33 giri: parti di chitarra a parte (saranno pressoché assenti per tutto "Healing"), lo schema è quello del pop sintetico - non ancora synth beat - senza batteria, con qualcosa di sordo ed artificiale che batte ma non vibra, non sposta l'aria... E tastiere. Mai "invasive" ma a tonnellate.

L'iniziale "Healer" è il proclama pop prog tasteristico, mentre il brano più geniale è il seguente pop tridimensionale di "Pulse", tra mille suoni geniali. A picchi di tal levatura corrispondono momenti di bassezza totale, come in "Flash", una sorta di jazz rock proggato d'un tempo che viene devitaminizzato... Persa la capacità nutritiva con gli anni '80, resta soltanto la fibra new age. Ed e a causa della fibra che potremmo dire che il brano fa...

"Golden Goose" è il suo classico ed immancabile episodio vaudeville. Stavolta il teatrino è di viandanti, folkloristico ed ubriaco fradicio. Solito pop profetico piano e voce per "Shine", mentre "Compassion" è una buona ballata in stile, per gusto, ballad d'Alan Parsons coeva. Nel lato B è presente il famigerat "brano lungo", suddiviso in tre capitoli. "Healing, Part I" è estenuante, sintetica, geometrica, finta: non nuoti in un mare placido e tropicale, ma in una piscina piastrellata d'azzurro. La "Part II" sintetizza paesaggi new age. Delicatezza melodica nel cantato: la nuova era, se la vogliamo vivere, dobbiamo andarcela a vivere in un'altra galassia... La terza parte è la versione più accelerata della prima, sebbene non si decolli mai.

Rispetto ad "Initiation" ed a tutti gli altri lavori irrisolti della sua (fin lì) carriera, "Healing" ha diversi spunti interessanti, e non soltanto dal punto di vista sonoro, ma anche se non soprattutto da quello tematico. Il Rundgren spirituale delle opere prog ed Arena rock si attenua, si ingentilisce e si depotenzia. Peccato solamente non eviti, al contempo, di appiattirsi... Ma questo è solo uno dei capitoli di una lunghissima storia.

Elenco tracce e testi

01   Healer (03:41)

02   Pulse (03:09)

03   Flesh (04:00)

04   Golden Goose (03:18)

05   Compassion (04:48)

You want more, and still more,
Until you get more than you ever bargained for.
Now it's plain, clear as rain,
I've seen your symptoms many times before.

Lying on your bed of pain
What will you have now?

What are riches untold in a life without compassion?
For there's no winter as cold
As a life without compassion.
There's no prescription that's sold
That can heal you like compassion.

Well you tried and you cried,
And let your disappointment make you hard inside.
You have doubt, you reach out,
Still you're the only one you care about.

Hiding in your sack of woe
What do you need now?

For there is nothing so sad


As a life without compassion.
And even love has turned bad,
It was love without compassion.
And you don't need what you had
'cause you did not have compassion.

Dying on your bed of pain
What will you have now?

You'll get no judgment from me,
I can only feel compassion.
And if that's what you need,
I will give you my compassion.
Just don't forget about me
'cause we all need some compassion.

Open up your heart
So you can start to feel compassion.
Get down on your knees,
Pray to heaven for compassion.
Everybody needs compassion.
If you want to be healed
Then you know you got to feel compassion.

06   Shine (08:14)

07   Healing, Part I (07:32)

08   Healing, Part II (07:50)

09   Healing, Part III (04:39)

10   Time Heals (03:33)

If you're bleeding,
Then everyone can see you're bleeding
They can call for the doctor,
Who'll provide what the diagnosis says you're needing
Then he'll take away your pain
But if your heart,
Your heart has been broken
And you don't wear it on your sleeve
No one can tell,
Your hell goes unspoken
But there's one thing you must believe

Time heals the wounds no one can see
Time heals the wounds that no one can see

If you're crying
Then everyone can see you crying


And they all sympathize
But it just doesn't matter
Though they may be trying,
They can't feel the hurt inside
You can't go on,
You've gone to the limit
And your life seems to slip away
You're on your own
Alone you must face it
And tomorrow's so far away

You got to hold on baby
Got to give it time to heal
Time heals the wounds that no one can see
You must believe what they say is true
It do's wonders for ya, yeah, yeah

11   Tiny Demons (03:09)

Carico i commenti...  con calma