L'orgasmo è la nostra maledizione.

Spesso per provare quei 10 secondi di piacere arriviamo a fare le cose più stronze che si possano immaginare. Il sesso ci rende brutali, primordiali, bestiali.

Freud lo sapeva bene che il mondo è mosso dalle pulsioni sessuali.

La penetrazione attira più della forza di gravità.

Todd Solondz, in Happiness (1998), dipinge, con cinismo spietato, un'America moderna priva di valori, con tutti i suoi vizi e le sue bassezze. Omicidio, sfruttamento, pedofilia, tradimento e falsità sono solo alcuni dei temi trattati dal regista del New Jersey.

Attraverso le vicende della famiglia Jordan, entreremo in contatto con la miseria umana e con l'atavica ricerca di una felicità che sembra acqua nel deserto.

Un'opera corale che mi ha ricordato un Magnolia (il film di P.T. Anderson uscirà l'anno successivo) senza alcuna possibilità di salvezza, nessuna pioggia di rane a salvare gli agnelli smarriti.

Ricerca della felicità che diventa ricerca d'amore.

Amore che diventa sesso.

Sesso deviato, brutale, vuoto.

Il romanticismo è morto e forse bisogna solo cercare di accontentarsi per gioire un po'.

Ti ricordi la prima volta che hai avuto un orgasmo? Quanti anni avevi? 12?

La prima sega, te la ricordi?

Ti è piaciuta, vero?

Eri sicuramente felice, mentre cercavi di capire a che servisse quel liquido bianco sulla tua mano.

La prima volta che sei venuto...

Credi di essere diventato un uomo in quel momento?

E se fossi diventato una bestia, invece?

...forse è proprio quello l'inizio della fine...

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