Devo fare outing: non ho mai visto di buon occhio l'ambiente discoteca e quello che rappresenta, nonostante non disprezzi ogni tanto farmi riempire le orecchie da certe fascinazioni che mi facciano smuovere magari il corpo, sempre dietro ad una scrivania si intende, non so mica ballare io o dite che il pogo rientri nella categoria?
Tornando seri, Todd Terje non è un signor nessuno: dieci anni di carriera e diversi remix alle spalle parlano da sé. Ovviamente i vari dj strafamosi dal cachet milionario buono per qualche mega party sulla spiaggia fanno categoria a sè.
Seduzioni french touch (“Introspective Norse”) , nonostante il telescopio del dj norvegese vede molto più lontano e inquadra lo spazio (“Preben Goes To Acapulco”). Non mero entertainment quindi, c'è anche una ricerca minuziosa sui suoni.
Un disco eclettico, con tante influenze (spunta persino la samba in “Svensk Sas” e più avanti anche un featuring con Bryan Ferry nell'unico episodio cantato) e flussi di beat che si susseguono senza soluzione di continuità. Muoverete timidamente il piedino senza scollegare le sinapsi che invece si estendono a tratti verso il cosmo.
Un'istantanea piena di colori vivi e luci intermittenti direttamente dalla Scandinavia servita su un vassoio di argento su una spiaggia ai tropici sotto le stelle di San Lorenzo.
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