(Spoiler)

Non ho letto il romanzo (Tony e Susan di Austin Wright, per la cronaca) da cui Ford ha preso ispirazione per questo suo secondo film, pertanto non posso fare paragoni in senso stretto con la fonte originaria (che in realtà non mi sarebbero interessati granché, in ogni caso), ma fin da subito, cinematograficamente parlando, Nocturnal Animals si pone come uno dei più interessanti ed originali thriller drammatici degli ultimi anni. E come uno dei film più interessanti in generale di questo, ormai quasi concluso, 2016. Film che personalmente attendevo molto, dopo la presentazione a Venezia pochi mesi fa.

Ford già nel 2009, al suo esordio con A Single Man, aveva dimostrato di avere qualità notevoli ed inaspettate di regista dopo una vita come celebre stilista. La grande cura e ricercatezza estetica risalta ancora maggiormente in questo nuovo lavoro, a partire delle scelte cromatiche (col rosso colore predominante e quanto mai allegorico) fino allo spazio in interni, ma il più grande merito del film sta nel costruire così credibilmente e rendere tanto appassionante la storia nella storia. Il libro che la protagonista (una splendida Amy Adams, a proposito) legge, scritto dal suo ex marito, diventa il vero centro di tutto il film, che da dramma "borghese" si trasforma di fatto in southern gothic vero e proprio. E gli animali notturni del titolo diventano tre delinquenti texani che rapiscono, violentano ed uccidono moglie e figlia del protagonista del romanzo/alter ego dell'ex marito di cui sopra.

Il dramma, unito al desiderio crescente di vendetta nello scritto si sovrappone ai rimorsi di coscienza ed all'infelicità della protagonista reale, in un continuo alternarsi inoltre di flashback che spiegano la nascita e la fine della sua precedente storia sentimentale. E l'inquietudine di lei nel leggere quelle pagine, tinge la pellicola di una suspense inedita verso un personaggio che poi in realtà non si vedrà mai.

L'originalità e la grandissima finezza di questo anomalo thriller è proprio in queste diverse tipologie di brutalità e vendetta. Quella classica, tragica e lacerante nel romanzo e quella sottile, mentale dello scrittore verso la moglie che brutalmente lo piantò. Che si concretizzerà in un memorabile finale a tinte molto più intimiste di quel che invece ci si poteva attendere.

Ford (che non manca anche di inserire tra le righe tematiche più personali, come la critica dell'America più conservatrice - di grande stretta attualità, ovviamente), oltre che grande curatore di immagini estetiche, si rivela come grandissimo narratore e regista di un film strutturalmente complesso e non convenzionale (pur senza le seghe tipiche dei film nolaniani), in cui dramma reale e violenza solo immaginata si fondono totalmente, azzecca praticamente tutto e consegna un film magari controverso, ma degno di essere inserito tra i migliori di questa annata.

Oltre alla già citata Amy Adams, tutto il cast è degno di nota, dalla certezza Jake Gyllenhaal, al sempre incredibilmente carismatico Shannon all'ex Kick Ass Aaron Taylor-Johnson.

Ed in un periodo in cui gli animali che la gente corre a vedere al cinema sono quelli fantastici dei prequel di Harry Potter, consiglio di gran lunga quelli notturni di questa bellissima pellicola.

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