"Quand'è stata l'ultima volta che hai pianto?"  

"Un mese fa, rivedendo American History X".  

Dalla regia di Tony Kaye è nato un film coinvolgente, capace di far provare emozioni forti, facendoci capire quanto l'odio porta odio.

Un grande Edward Norton personifica Derek, naziskin che finisce in prigione per l'uccisione di un ragazzo di colore. Da qui l'inizio di un turbinio di scene che raccontano magistralmente: il passato (cioè prima della scarcerazione di Derek, girate in bianco e nero) spiegando che l'odio ha radici lontane ed un presente dove ci si affeziona ai personaggi così vicini a noi, così reali nel loro dolore quasi da sentirlo.

Qui il protagonista non è un personaggio ma la rabbia, l'odio, il sentimento più scuro che ci portiamo dentro e che distrugge tutto ciò che gli sta vicino. In questo film una famiglia, nel mondo intere popolazioni.

Il viso dolce e malinconico di Edward Furlong che interpreta Daniel, fratello di Derek vi rimarrà negli occhi ancora molto tempo finita la visione e la sensazione, la consapevolezza che il messaggio che conteneva il film ha fatto centro, che è arrivato lì dritto dove voleva, la sentirete in ogni battito del cuore che "immune da difese che non servono" si è lasciato avvolgere dalle emozioni.

Un film che consiglio a tutti.

"L'odio è una palla al piede:
la vita è troppo breve
per passarla sempre arrabbiati,
non ne vale la pena".

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Altre recensioni

Di  Fausto91

 L’odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena.

 Sono secoli che ci si potrebbe dibattere su questi temi, ancora maledettamente attuali: la divisione delle razze, la patria, l’intolleranza.


Di  ilfreddo

 Quella fotografia è impressa a fuoco tra i miei ricordi cinematografici.

 L’odio genera solo odio; la morale di un film violento e duro che colpisce allo stomaco.


Di  LKQ

 L’odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati.

 Non siamo nemici, ma amici. Non dobbiamo essere nemici.