Da che mondo è mondo il bagno è il luogo naturalmente deputato alla lettura.

So che molti di voi storceranno il naso di fronte a questa affermazione e penseranno "John, ma che cazzo stai dicendo?!" ma voi siete gli universitari pendolari, quelli che leggono avidamente  Dostoevskij nello scompartimento di un treno e si isolano dalla realtà circostante. Sento qualcuno laggiù urlare "BIBLIOTECA!", ma nemmeno quella funziona, parliamoci chiaro: tutto deve essere conforme come in una sala da tè, e guai a chi apre bocca. C'è anche una minoranza che ammette spudoratamente di leggere avvolta in una coperta di fronte al fuocherello caldo in inverno, ma si sa: ciò è appannaggio delle zitelle tra i 16 e i 40, senza contare che i livelli di glicemia salgono alle stelle quando riescono a conoscere un topo di biblioteca tramite book dating.

Non c'è storia, il bagno vince a mani basse: è il luogo ideale per scaricarsi dopo una giornata di duro lavoro oppure, perché no?, per inaugurarla di primo mattino e cominciare a cuor (ed intestino) leggero; volete mettere? La dimensione di libertà personale che si crea in questo particolare ambiente è ineguagliata, ognuno può sentirsi Re su quel particolare trono di ceramica bianca, altro che olive Saclà e compagnia savoiarda. Gli intellettuali universitari mi lapideranno a colpi di Devoto-Oli perché tutto questo è troppo basso, troppo vicino al cuore della gente, non abbastanza elitario, ma parliamoci chiaro: quando guardiamo dentro alla nostra anima ci piacerebbe dire che c'è John Lennon o magari George Harrison, ma se aguzziamo la vista troveremo un piccolo Ringo che vuole uscire, è inevitabile.

E allora, quale lettura in bagno? Scartiamo a priori qualcosa di impegnativo o impegnato, il poco tempo che ci è concesso non ci permette di darci a simili amenità sul trono; scartiamo anche qualsiasi libro con un minimo di struttura logica all'interno: niente fabula, niente intreccio, niente di niente, solo frammenti.

Parli come badi è il libro da bagno per antonomasia: un'antologia di battute e massime di quel genio tutto partenopeo di Totò, al secolo Principe Antonio de Curtis, divisi per argomenti che spaziano dalla famiglia all'eterno conflitto Nord-Sud, dalle offese all'elogio della follia, dall'amore alla politica e tanti altri ancora. Un libro, o meglio, una raccolta del genere è fatta per essere sfogliata a caso: aprire una pagina e farsi due risate, questo è il suo intento. Non una lettura sfrenata, tutt'al più una "consultazione" sporadica, alla maniera della guida telefonica e del vocabolario, solo che, laddove l'uno è utile in caso di scherzi telefonici e l'altro per placare la propria ignoranza, Parli come badi tornerà tra le vostre mani sempre più spesso e su vostra iniziativa, per puro piacere personale!

Un libro del genere sta al bagno come la Bibbia al comodino: non può mancare!

Se invece vi ostinate a credere di non avere un piccolo Ringo dentro di voi continuate pure a leggere Dostoevskij, non sapete quello che vi perdete.

 

«Ha trovato un cadavere nel bagno? E che ci vuole fare? Vada a lavarsi in cucina»

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