Parto dalla fine. Comincio dal fondo perchè è lì che ho notato quanto Jeremy Bolm sia umile, simpatico e dannatamente bravo. Dopo un'ora di concerto, richiamato sul palco da un "one more song!" urlato a squarciagola da tutti i (pochi) presenti sotto al palco, se ne ritorna con il portatile in mano. Lo poggia a terra, cerca il testo e parte la musica. I Touché Amoré che coverizzano i The National! Jeremy Bolm che imita la voce di Matt Beringer! Sembrerebbe un'assurdità e invece l'hanno fatto davvero, hanno cantato per noi che eravamo sotto al palco "Available", una delle mie canzoni preferite della band newyorkese.

Sono al Live Forum, è un sabato caldo ed emozionante. Tre band pronte a distruggere tutto. Tre band violente e potentissime pronte a sconquassare i muri del locale di Assago. Siamo in pochi, forse un centinaio, ma siamo tutti carichi e smaniosi di sentire i No Omega, i Brids in Row e i Touché Amoré dal vivo.

Alle 21 e 30 arrivano i No Omega, band screamo dalla Svezia. Salutano e ringraziano con le poche parole in italiano imparate. Il biondo cantante parte subito irruento, gridando a squarciagola e facendo tremare gli amplificatori. Suonano alcuni brani del loro disco "Shame" uscito lo scorso anno. E pur non conoscendoli, mi hanno colpito per bravura e potenza.

Pochi minuti di pausa e arrivano i Birds In Row, la miglior band metalcore europea in circolazione. Sono in tre ma suonano come fossero in sei, sono francesi e spaccano tutto. Il bassista sempre di spalle, il batterista che picchia in modo inverosimile le bacchette, il leader che urla nel microfono le parole dei loro pezzi splendidi. Alternano brani da "You, Me & The Violence" il loro abrasivo esordio di due anni fa su etichetta Deathwish e dal bellissimo "Collected" ristampato in vinile di recente (divertente il fatto che usciti dal locale il cantante ci abbia portati al furgone per venderci magliette e dischi dicendoci di pagare quanto volevamo).

E poi eccoli, l'attesa è finita. Alle 23 i Touché Amoré sono finalmente sul palco. La (secondo me) miglior band post-hardcore americana degli ultimi anni attacca con la struggente accoppiata "Praise/Love" e "Anyone/Anything" tratta dal disco più recente, quel capolavoro di "Is Survived By" dello scorso anno. Ho già i brividi, ed essere in prima fila, a un metro dalla band è qualcosa di incredibile. Altro colpo al cuore è la magnifica "~", brano d'apertura del loro bellissimo secondo album "Parting The Sea Between Brightness And Me" del 2011. E quando parte la frase che dà il titolo al disco parte un coro all'unisono, tutti cantano, tutti gridano, tutti godono nel sentire questa musica pazzesca.

Jeremy è un'animale da palcoscenico, si muove su e giù, sale sulle casse piazzate davanti e si protende verso di noi che, in estasi e in totale esaltazione, cantiamo a squarciagola i testi. Ci mette l'anima, crea un clima coinvolgente ed emozionante come in pochi sanno fare. Una fila di brani uno attaccato all'altro si susseguono come delle scosse di terremoto e sono eseguite perfettamente dai Touché Amoré, che anche tecnicamente sono grandiosi. Elliott alla batteria è un fenomeno instancabile, il chitarrista Clayton (con un'improbabile quanto brutta camicia fiorata) suona divinamente ogni pezzo.

C'è spazio anche per un paio di canzoni del loro disco d'esordio "...To The Beat Of a Dead Horse" datato 2009. Le stupende "And Now It's Happening In Mine" e "Honest Sleep" che non sfigurano assolutamente inserite in mezzo ai brani più recenti. E torniamo alla fine, dove i Touché Amoré hanno dato il massimo. Hanno lasciato il meglio alla fine, affinché noi che siamo accorsi lì a Milano per loro potessimo tenerci ben piantato nella memoria questo concerto fenomenale. La catarsi e la melodia malinconica di "Non Fiction" è epica, seguita dalla devastante "Amends" e dalla straordinaria "Condolences" (brividi!!!). Quando tornano richiamati da tutti a gran voce, ecco la cover dei The National, eseguita comunque benissimo e poi, per chiudere "Gravity, Metaphorically" estratta dallo split con i Pianos Become The Teeth.

E così arriva mezzanotte, la band ci saluta e ci ringrazia e se ne va. Con il cuore a mille e l'adrenalina ancora in circolo, lascio il locale, contento e soddisfatto di aver fatto 5 ore di viaggio, tre cambi di treno per vedere i Touché Amoré. Una band che adoravo già prima, ma che adoro ancor di più ora, dopo averli visti dal vivo. E devo ringraziare Jeremy Bolm per essere un personaggio così alla mano e disponbile, che quando viene fermato dalla gente si gira, ci rivolge un sorriso e ci stringe la mano e acconsente ad una foto insieme (sì, ho fatto una foto con Jeremy!!!). Un concerto davvero strepitoso, chiassoso ed eccitante. Il migliore dei concerti a cui ho avuto la fortuna di assistere. Un'esperienza da fare almeno una volta, non solo per gli amanti del post-hardcore, ma per chiunque ami e viva di musica.

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