Sto impazzendo per iniziare questa recensione perché non riesco a dare una definizione precisa del genere che fanno i Tarm. Il che è proprio una stronzata perché questi ragazzi di Pordenone fanno rock puro e semplice, si magari con qualche synth qua e là (nemmeno molti a dir la verità), ma non si può assolutamente dire che stiano facendo qualcosa di innovativo.
Ciò nondimeno fanno qualcosa che in Italia nessuno ha mai fatto prima.
Perchè El Tofo non scherza quando canta "Venghino!! Signori venghino!! Tre allegrei ragassi morti suoneranno, canteranno e balleranno per voi l'incredibile spetaculo dela vida, l'incredibile spetaculo dela muerte! Haehhh!!!!!!"
Infatti questo ultimo disco lascia le tematiche prettamente adolescenziali e adotta un campo tematico più vasto spaziando da argomenti personali come "Povero Me" sconfinando in una simil protesta politica (la primissima volta per loro) in "Il Mondo" e "Bella Italia". Il tutto assumendo il tono disilluso di chi ha capito che il mondo va come vuole andare e non secondo ideali appunto adolescenziali.
Growing-Italian Rock ecco il nuovo de-genere che con la loro crescita cronologico-intellettuale i Tarm rappresentano perché non sono come gli Offspring che a 40anni sono ancora osannati da folle di Sk8er 15enni, ma hanno dimostrato di saper confrontarsi eticamente con il tempo che passa .
E io dal mio micragnoso punto di vista la considero una cosa positiva.

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