CASI ESTREMI.

Nell’immaginario “perbenista” comune (ricco di diffidenza), i metallari sono una specie strana...
Nell’immaginario “perbenista” comune (ricco di pregiudizi), i metallari, molto spesso, sono visti come figure malvagie, dediti a musica inascoltabile il più delle volte inneggiante a satana e al male globale e sanguinario (e che saranno mai?)...

Quando gli va bene, il povero metallaro viene additato come uno sporco, puzzolente, aggressivo ed ignorante animale da birreria (ubriaco) sempre dedito all’insensata violenza, e istigatore di risse in nome di chissà quale divinità pagana... Chiedetevi... A chi piacerebbe essere visto così? A chi piacerebbe essere additato come una bestia? Beh... sicuramente ai TrollFest.

I TrollFest sono una strana realtà della Norvegia più “boscaiola” inneggianti alla ebbra felicità birraiola e follemente innamorati della musica estrema e folk. Ragazzotti venuti su a pane e idromele, con uno spiccato e macabro senso dell’umorismo e con l’invidiabile capacità di prendersi per il culo da soli. Insomma... L’orgoglio della musica folk/estrema scandinava. La leggenda li vuole formati in qualche grezza osteria sperduta nei boschi con l’unica intenzione di divertirsi e di eccedere nell’uso della “dorata sostanza fermentata doppio malto” a cui dedicano molte loro canzoni...

Un gruppo che risveglia gli istinti più selvaggi e primitivi, che diverte e offende con la propria irriverenza, che stupisce con la sua screanzata villania festaiola e che soddisfa il (poco) delicato ascoltatore come un fresco e spumoso boccale di birra. Crudi e ruspanti, musicalmente propongono una miscela molto ben riuscita di Thrash e Black Metal (soprattutto in alcune parti vocali e nei frenetici cambi di tempo), con ritmiche varie, coinvolgenti e trascinanti, amalgamate perfettamente con stacchi folk e musica da festa pagana, dominata da strumenti quali mandolino, tromba, fisarmonica, tuba, armonica etc... in un calderone festoso e villano che odora di sudore, carne ai ferri e luppolo. Un macello sonoro che ha nella genialità vocale il proprio punto di forza: cori da osteria ubriachi ed ubriacanti, grugniti, grida, terribili risate, growl e scream che si alternano e si uniscono in un’evocativa e azzeccatissima immagine goliardica; ringhi e ululati con un repertorio da far invidia ad un canile (ascoltatevi la geniale e trascinante “Helvetes Hunden Garm” con il suo ritornello “abbaiato” per capire), e sempre e comunque la melodia (e la pazza auto-ironia) a fare da minimo comune denominatore. Geniale.

Tutti gli intro e gli outro melodici folkeggianti riescono nell’arduo compito di personalizzare le tracce con i loro suoni/rumori/ebbri lamenti/parole a casaccio che donano all’intero album quel tocco di credibilità e simpatia che rende tutto meno artefatto e più amichevole (proprio come una festa in birreria tra amici brilli). Poco accostabili ad altri gruppi del filone Folk-Metal, nell’ascoltarli si nota comunque l’influenza, più o meno velata, dei maestri FinnTroll che fa capolino tra una bevuta e l’altra all’interno dell’album, come nella veloce “WillKommen Folk Tell Drekka Fest!” (“Benvenuto popolo della festa alcolica”) dal gusto morbido, variegato e deciso; nella leggera e “chiara” “Sagaen om Suttungs-Mjod” (“La sagra dell’idromele”) o nelle scanzonate e travolgenti “Der Erste Krieg” (“La Prima Guerra”) e “Du Kom For Seint...” (“Sei arrivato tardi”) dall’aroma corposo e gusto forte, doppio malto. Intendiamoci però... i TrollFest non sono assolutamente un tentativo di plagio dei sopraccitati FinnTroll (come molti altri invece... Chi ha detto Korpiklaani?), ma, anche in situazioni di richiamo, come le canzoni citate o la violenta e villana “Die Urgammal Gebrau” (“La Birra Ancestrale”) riescono ad essere talmente grezzi, “casinari”, selvaggi e birraioli da risultare assolutamente personali e riconoscibilissimi.

Tra stacchi folk, melodie da osteria e brutali richiami al Black e al Thrash Metal di alta scuola scandinava e tedesca, il lavoro risulta di una varietà e di una ricercatezza sonora che a un primo ascolto sembrerebbe ridicola se confrontata al risultato finale… L’album si chiude con “...Na Ma Du Drikka Mest!” (“Ora Devi Bere Più Di Tutti”) che sembra registrata in osteria durante una festa tra gente poco raccomandabile e naturalmente brilla, e che con il suo rumore di stoviglie, boccali e brindisi rende in maniera perfetta l’atmosfera screanzata, allegra e birraiola che i TrollFest più volte hanno voluto creare. Una musica spensierata e goliardica, feroce e divertente, festosa e arricchita da momenti geniali e semplici che strappano un sorriso e invogliano all’ascolto (e al consumo di birra). Insomma... Un album per gente abituata ad avere a che fare con persone burbere e bastarde ma anche per chi nella musica estrema scandinava ricerca quel tocco rozzo e spensierato che troppo spesso manca nella “filosofia” del metallo nero. Benvenuto Popolo Della Festa Alcolica...

Benvenuto nella taverna dei TrollFest, entrata libera ma consumazione (assolutamente) obbligatoria.

Elenco tracce e video

01   TrollfesT (01:34)

02   Drekka konkurransen... (01:30)

03   Drekka mer! (01:41)

04   Skogsfest (01:18)

05   Nachspiel in Ein Baum (01:48)

06   Heimferd (02:44)

07   Trollfest (01:31)

08   Willkommen folk tell drekka fest!! (03:20)

09   Helvetes hunden GARM (03:43)

10   En ytterst Heftig Sak (02:47)

11   Sagaen om Suttungs-mjød (03:37)

12   Der erste Krieg (04:13)

13   Du kom for seint... (03:19)

14   Trollkamp (01:38)

15   Die Ürgammal Gebräu (03:34)

16   Offer-visa (02:25)

17   Der Tag Nach-hinter (02:26)

18   ... Nå må DU drikka mest! (03:46)

Carico i commenti...  con calma