Twilight. Basterebbe la line-up a commentare adeguatamente questo disco, ma uno sterile elenco, per quanto pregiato, non renderebbe giustizia all'intensità e alla grandezza di queste canzoni, così in bilico fra ortodossia metallica e sperimentazione post-rock.
Il primo disco di questa all-star band USBM era all'insegna della conservazione della specie, pura e semplice benzina per accendere la fiamma nera. Memorabile, certo, ma non per la sprezzante originalità.
Questo "Monument", complici i cambi in seno al gruppo, sempre guidato dalla triade oscura Blake Judd, Wrest, Imperial, è un bastardo, equidistante dal black quanto dal post-core, ma dichiaratamente figlio di entrambi. E questo connubio non è certamente dei più semplici, da concepire, attuare, tenere sotto controllo.
Ma le cose qui sono chiare già dalle prime note dell'opener "The cryptic ascension", pericolosamente in zona Isis, Minsk, ma interpretata da un intenso Imperial, nero su sfondo nero.
Ancor più lisergica e siderale la successiva "Fall behind eternity", con un'oscuro arpeggio di chitarra che poi sfocia in ritmiche che incrociano Neurosis e Leviathan.
Ogni brano di quest'opera si sviluppa poi in modo indipendente, seguendo sentieri invisibili, che sfociano improvvisamente in scenari sonori che lasciano per un attimo smarriti. Non si trova facilmente se stessi, tra queste note, e questo è un grande pregio, per la libertà interpretativa che racchiude.
Questo è ciò che il black dovrebbe saper essere (fra le altre cose) nel 2010.
Devastante.
N. Imperial - vocals Blake Judd - guitar, vocals Wrest - drums, bass, rhythm/lead guitar Sanford Parker - synthesizers, effects, production Stavros Giannopoulos - guitar Aaron Turner - vocals, guitar, effects
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