Il trauma della separazione di una coppia, della fine di un matrimonio, del fallimento di un progetto comune di vita si rivela quasi sempre una faticosa china da percorrere. Ci sono i sensi di colpa verso i figli, per quanto la ragione e la razionalità portino alla conclusione che si sta scegliendo il male minore. C'è l'orgoglio ferito, perché vi sono invariabilmente di mezzo invettive e insulti, bugie e omissioni, per non parlare delle eventuali corna, simbolo per antonomasia della fiducia mal ripagata e della mancanza di rispetto. C'è la risultante, opprimente e vertiginosa, di una sensazione di vuoto, di solitudine, di relatività verso tutto quanto si è costruito e raggiunto fino a quel momento. C'è infine la necessità di voltar pagina, di andare avanti, di provare ad aver cura di se stessi, di voltarla veramente quella benedetta pagina, quando la precedente, per quanto rovinata e logora, continua ad assumere l'aura dell'indispensabilità, il fascino di cosa che fugge, ed allora è dolce ricadervi e idealizzarla, piangersi addosso e indugiare ancora su quello che è stato, continuare a cercare chi vuole magari esser lasciato in pace, e provare a sua volta a voltar pagina.

All'uomo Ty Tabor questa ventura drammaticamente comune, questo tempo di rabbia, di smarrimento, di nostalgia, di prostrazione capita qualche anno fa. Il musicista e compositore Ty Tabor non può allora che esorcizzare e sfogare in versi e note il grosso rospo che ha in gola. Dopodiché si accorge che la collezione di canzoni che sta venendo fuori è deprimentuccia anziché no, e siccome per fortuna intanto di tempo ne è passato e le ferite del cuore cominciano a rimarginarsi, pensa bene di aggiungere alla raccolta le ultime creazioni, decisamente meno funeree e lamentose, quel che ci vuole per rendere il tutto un poco più solare. Ed ecco qua "Safety", suo secondo album solo, anno 2002. Ty Tabor è un musicista molto quotato, specie dagli addetti ai lavori, quel tipo di chitarrista che si ritrova ad esibirsi col suo gruppo (King's X) costantemente alla presenza di colleghi più o meno affermati, anche molto famosi (più famosi di lui), che stanno lì in prima fila con orecchie ed occhi spalancati e non perdono una sua mossa, gustandosi ed annotando il suo suono perfetto, compatto, il suo timing inappuntabile, i suoi arpeggi risonanti e profondi, i suoi assoli lisergici e melodici. Tabor è anche discreto vocalist e compositore esimio, canta ricordando molto lo stile di John Lennon però con un timbro più acuto, non proprio del tutto esente dalla stucchevolezza. Il meglio lo dà chiaramente sullo strumento, che arrangia sempre da padreterno, con scelte armoniche inestimabili, poderoso attacco ed inventiva scansione ritmica quando lavora in distorsione, sublime risonanza e perfetta pennata quando invece utilizza i suoni puliti (e che suoni!) o passa addirittura all'acustica (il miglior timbro di chitarra acustica che io conosca). Niente di troppo arzigogolato e difficile, non è uno da fuochi di artificio, da corse sul manico della tastiera, tutto risulta genialmente semplice.

In questa sua opera a cuore aperto poi, così urgente e intensa, Ty bandisce per buona parte assoli e circonvoluzioni strumentali e la raccolta assume quasi un aspetto cantautoriale. E' un insieme di brani, per lo più ballate, fatti chiaramente più per se stesso che per gli altri. Ciò non toglie che, essendo in azione un grande strumentista ed arrangiatore, si possano cogliere dappertutto gioiellini di gusto ed abilità, passaggi armonici geniali, impasti formidabili di cori, suoni di chitarra imperiali. Splendida ad esempio la conduzione rotolante e liricissima del semiacustico incipit "Tulip (Your Eyes)", così come il suo contrasto con la successiva, sapida "Better To Be On Hold" infestata da chitarre enormi ma perfettamente controllate nella loro distorsione, mentre il cantato vagola acuto e disarticolato, a simboleggiare la totale perdita di saldezza e sicurezze raccontata nelle liriche. Magnifico poi il suono di chitarra acustica in "Missing Love", suonata con la penna morbida per far sentire al massimo l'attacco sulle corde. Il brano ben presto si intensifica quando viene circondato da intense risonanze elettriche, da ricche armonie beatlesiane e da stratificazioni di chitarra solista usata a guisa di sezione d'archi.

In "Funeral" il contrasto fra l'intransigente, poderosa ritmica chitarristica e la psichedelica ed eterea carica vocale è al massimo, sembra di sentire John Lennon bello fuori di testa e accompagnato dai Pantera! Ma le chitarre acustiche riprendono subito il sopravvento per le successive "Room For Me" e "Safety", ridondanti di raffinati cori (tutti opera di Tabor, che da buon alchimista musicale reitera la sua voce infinite volte). La cosa da me preferita sta alla fine del dischetto e s'intitola "I Don't Mind". Dopo un mormorio iniziale che più psichedelico non si può, esplode un arpeggione imperiale, larghissimo, appagante, sul quale il lamento col cuore in mano di Ty descrive ancora una volta le angustie e le estranianti tristezze dell'abbandono. Sono canzoni d'amore. Amore spezzato. Ma spezzato sul serio, senza stereotipi, quindi il tutto è toccante e coinvolgente senza bisogno di essere particolarmente romanticoni e piagnucolosi.

L'uomo è vero e si mette a nudo senza ritegno. Porto come valido esempio questo mio tentativo di traduzione di uno dei testi ("Now I Am"): Suppongo alfine di essere cresciuto quando mia moglie mi stava lasciando Ero così abituato ad averla accanto, l'amavo, ma ho dovuto imparare ad amarla così tanto da permetterle di andarsene Perché sono un uomo, devo esserlo, e ora lo sono Penso che avesse bisogno di dargliela su con molte cose di me, e che all?inizio fossi troppo affranto per vedere e capire e poter fare qualcosa per me e per lei Lei doveva fare la sua strada e io ho dovuto permetterglielo Perché sono un uomo, devo esserlo, ora lo sono Mi sono trovato come del fuoco davanti, ed ho deciso di camminarci attraverso Mi ha segnato in faccia, mi ha offeso il corpo, ma mi ha dato la forza di fronteggiare me stesso Ed ora posso archiviare i ricordi nel mio scaffale e andare avanti Perché sono un uomo, devo esserlo, ora lo sono

Elenco tracce e video

01   Tulip (Your Eyes) (05:12)

02   Better to Be on Hold (04:33)

03   Missing Love (04:25)

04   Funeral (02:53)

05   Room for Me (04:43)

06   Safety (04:26)

07   True Love (04:35)

08   Now I Am (04:05)

09   Anger (04:18)

10   I Don't Mind (06:50)

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