Eve è il serpente che insidia la prima Donna.

Un flusso musicale composto di cinque movimenti, un continuum che si snoda inesorabile e sinistro e va assimilato indiviso nel suo lento saliscendi.

Unica entità sonora, dirompente e ipnotica sequenza di muscoli flessuosi.

Uno strano carro armato ricoperto di scintillanti scaglie nere come la pece, che scivola mellifluo e inarrestabile alternando boati primordiali a mesmeriche oscillazioni.

Dapprima seduce e ammalia propagando salmodianti mantra e dronici riverberi.

Quindi ghermisce ed infine sgretola tra riff imponenti, inglobandovi in un ancestrale archenteron dal quale solo brandelli di coscienza saranno restituiti al castigo divino.

Digeriti ed estromessi per sempre da qualsiasi ipotesi di Eden sarete scaraventati in un freddo abisso, galleggiando alla deriva tra sorde deflagrazioni spaziali e urla ataviche, in una dimensione dove non è contemplata la fuga ma solo eterna espiazione.

La band di Tortona ci offre un concept album sicuramente di non facile assimilazione, capace di abbracciare entro coordinate originali e coerenti tutti gli elementi della psichedelia pesante e più distorta.

Ma a chi piacciono le cose facili ?

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