Lasciate che ve lo dica.. In un panorama come quello del death metal moderno, sempre più invaso da gruppi trend che snaturano la natura stessa del genere, un album come questo "Everything Is Fire" rappresenta una vera e propria manna dal cielo. La band neozelandese se ne uscì un paio di anni orsono con il buon "Of Fracture And Failure" debutto che lasciava gia presagire quali fossero le reali capacità degli Ulcerate. Ora, nel 2009 e a pochi mesi dall'uscita dell'album in questione, non ho timore di dire che ci troviamo di fronte al disco dell'anno; e non importa se venderanno un decimo di Behemoth o (peggio ancora) Suicide Silence, non importa perchè qui siamo di fronte ad un lavoro realmente significativo per la scena attuale,un lavoro paragonabile (per personalità e gusto) al blasonatissimo "Diminishing Between Worlds" dei Decrepit Birth, uscito un anno fa. Ma ora passiamo all'analisi di "Everything Is Fire"..

La proposta del quartetto, come sottolineato anche sopra, si presenta fin dalle primissime battute vincente e personale: "Drown Within", la traccia d'apertura, ci introduce a quelli che saranno 50 minuti di death metal soffocante e brutale, dilatato dalle numerose partiture post-core (esatto avete capito bene) che gli Ulcerate inseriscono con impeccabile maestria all'interno della tracklist. Ogni traccia si rivelerà essere lunga e complessa, sorretta da un impressionante lavoro chitarristico e da un drumming preciso, vario e potente; la durata media delle composizioni (dai 5 agli 8 minuti), unita alle atmosfere sofferte e soffocanti, renderà di sicuro ostico l'ascolto ai neofiti, ai quali consiglio innazitutto di fare propri lavori quali "Pierced From Within" (Suffocation), "Onward To Golgotha" (Incantation) e "Here In After" (Immolation) prima di affrontare nella sua interezza questo disco (apro una parentesi.. Focalizzatevi sui dischi STORICI anzichè sbavare alla vista di "The Apostasy" dei Behemoth).

Agli tutti gli altri invece non posso che consigliare vivamente questo "Everything Is Fire". Di fronte a tanta bellezza è quasi impossibile dover scegliere una traccia migliore poichè tutte presentano le stesse, eccelse, qualità: da "We Are Nil", passando per l'epicità di "Tyranny", fino ad arrivare all'imponente suite "Everything Is Fire", i nostri padiglioni auricolari godranno di minuti di musica intensa, alle volte brutale e annichilente, alle volte lenta, sognante e questo grazie alle già citate partiture post-core/sludge, che arricchiscono la proposta degli Ulcerate di un dettaglio non indifferente. Un ultimo plauso (sopra me ne ero dimenticato) al cantante/bassista, dotato di un growl che mi ha ricordato quello presente sul tanto amato "Onward To Golgotha", pesante e brutale ma che si adatta perfettamente alla musica suonata.

Non c'è nient'altro da dire se non dirvi di comprarlo a scatola chiusa. Vi assicuro che se avrete pazienza e dedizione, una volta metabolizzato, questo disco vi regalerà la piu belle emozioni di questo 2009.. E poi c'è chi dice che nel death metal sopravvivono solo i Cannibal Corpse..

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