Caro Umbertone,
spero che lassù ci sia da leggere qualcosa di meglio di questa misera paginetta. E se per caso, come temo, la tua fame di lettura non fosse sazia, cerca almeno di essere comprensivo con me! Ma che cazzo di viaggione ti sei fatto per scrivere Baudolino o meglio, che cazzo di viaggione mi hai fatto fare accompagnando quella scalcinata combriccola di globetrotters? In quali pozzi profondi e limpidi di sapere sei andato ad attingere per sviluppare una trama circolare degna della migliore opera picaresca on the road che si possa trovare in una libreria?
La storia di Baudolino è un po' la tua di storia, quella di un uomo nato fra le nebbie invernali e l'afa estiva di Alessandria, fra il Bormida e il Tanaro. È la storia di un campagnolo che va a intrecciarsi con la Storia che leggiamo sui libri di scuola, quella del dodicesimo secolo dopo Cristo, l'Italia dei Comuni, quella di Federico Barbarossa che diventerà suo padre adottivo, quella delle Crociate e del saccheggio di Costantinopoli preso come palcoscenico per raccontare le sue lunghe peregrinazioni al sapiente Niceta. Hai condotto un gruppo di pazzi in un incredibile mondo mitologico fatto di giganti, unni bianchi, sciapodi, blemmi, panozi, uccelli Roq, eunuchi fra praterie sconfinate di felci, fiumi immensi di roccia, pietre magiche e foreste sempre-buie. Un lungo percorso per raggiungere un luogo irraggiungibile e misterioso, un eden terrestre dominato da Gianni, Presbitero, grazie all'Onnipotenza di Dio, Re dei Re e Sovrano dei sovrani, e 'sti cazzi aggiungerei!
Ma lassù l'hai trovato per caso il Regno del Prete Gianni? E quella gran satira d'Ipazia? Dimmi che la rivedi tutti i giorni come facevi a Pndapetzim. Ma lo sai quanto mi sono eccitato quando descrivevi con perizia i tuoi approcci sessuali con la mezza-donna mezza-capra? Dici che sono malato? Anche tu però non scherzi! E quella santa donna di Colandrina? Povera, era talmente buona e generosa. E Beatrice di Borgogna, moglie di Federico, la bella irraggiungibile e intoccabile? La vedi ancora?
Un libro fantasy e utopico, leggero e coinvolgente, che irride con arguzia a chi rimarca ogni giorno le stupide differenze che esistono fra uomo e uomo, che diverte quando racconta del mercato medioevale delle reliquie, del commercio religioso di cui oggi siamo completamente sommersi. Un viaggio nei meandri della tua cultura, della tua storia personale, un viaggio immaginario, un libero sfogo della tua mente immensa. Non sono qui a farti i complimenti perché non penso tu possa averne bisogno. Sono qui solo per stuzzicare l'attenzione di qualcuno, bastasse anche una sola persona e già queste mie poche righe avrebbero più senso.
Caro Umbertone, a me manchi, non lo nascondo. Nelle tue opere ho sempre trovato un rifugio tranquillo, sono sempre stati per me dei piccoli universi paralleli facili da visitare e difficili da abbandonare. Oramai non ci sei più ma fortunatamente hai avuto la bontà di lasciare indietro migliaia e migliaia di pagine di sapere e di cultura.
Caro Umbertone, t'immagino adesso intento a leccare con ingordigia lo zoccolo di Ipazia. Lo so che potrebbe essere un'idea irriguardosa ma un po' te la sei andata anche tu a cercare. T'immagino ora alla mie spalle pronto schioccarmi uno scappellotto sul coppino o, magari da buon vecchio professore, a strizzarmi giustamente un orecchio. E non sai quanto mi farebbe piacere questo dolore...
E non sai quanto mi farebbe piacere sapere che ad accompagnarti lassù ci fosse stata come colonna sonora "Starway To Heaven". Chissà cos'avrebbe detto San Pietro, eccheccazzo ma chi sta arrivando?
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