I CCCP sono vivi e lottano insieme a noi!

La frase sarà ormai un po' abusata ma quanta verità in così poche parole. L'eredità di un gruppo musicale (solo musicale?) come i CCCP Fedeli alla Linea sembra che negli ultimi vent'anni non l'abbia raccolta praticamente nessuno e più passa il tempo più ci si rende conto di come quell'esperienza sia stata unica e forse irripetibile.

Una storia fatta di fondamentali incontri casuali, una narrazione che fa di necessità virtù e fa diventare la paciosa bassa padana terra di improbabili punk filosovietici affascinanti dai sufi d'Oriente. Una parabola tanto epica quanto destinata a finire con una certa celerità, troppo intensa e "geopoliticamente" connotata per poter durare più del dovuto. Le strade delle persone che hanno scritto quella storia sarebbero tornate ad incrociarsi più volte, ogni volta con sigle differenti, ma mai forse come negli ultimi tempi.

Dei vari spettacoli portati in giro dai tre membri del nucleo storico, per intendersi quello dei vari "Ortodossia", "Compagni, cittadini.." e "Affinità-divergenze", quello di Umberto Negri, oltre ad essere l'ultimo in ordine di tempo, è sicuramente anche quello più inaspettato. Letteralmente sparito dai radar musicali dopo l'uscita del capolavoro del 1985, Negri è tornato alla ribalta un paio di anni fa con la pubblicazione del libro "Io e i CCCP", corposo tomo fotografico che raccoglie le sensazioni primordiali di un gruppo da subito fin troppo improbabile per non poter lasciare il segno. Foto in bianco e nero raccolgono quindi anni di concerti tra la "Rozzemilia", che all'epoca era "rozza" davvero, e quel resto d'Europa e di Pianeta Mondo spesso più immaginato che reale. Ed "Io e i CCCP" è anche il titolo dello spettacolo che Negri sta portando in giro da un annetto a questa parte, escursus storico-non-nostalgico sugli esordi dei più famosi punk d'Emilia. Schermo bianco sui cui proiettare un po' di immagini vintage dei tempi che furono, tratte naturalmente dall'appena citato libello, basso e drum machine d'ordinanza e il giovane Francesco Casabianca alla chitarra: si parte!

Ed ecco che ritornano, dopo la bellezza di trent'anni, sul palco autentici classici come "Live in Punkow", "Mi ami?", "Radio Kabul" e "Punk Islam", brani visitati e rivisitati negli anni, ma qui in versioni davvero molto vicine alla formula originale. Bando a nostalgie di sorta, sia chiaro, si è qui per divertire e divertirsi. "I CCCP non facevano politica, facevo poetica della politica": una recita ben orchestrata, uno spettacolo appunto, non a caso sul palco c'erano anche Artisti e Soubrette, come non arrivarci prima del resto? Cosa!? Ancora a pensare che Ferretti fosse un ambasciatore sovietico in Emilia? Suvvia.. A stupire poi, oltre alla bella scaletta che ripercorre davvero i brani più significativi, per intendersi quelli degli ep e dei primi due dischi, è la totale umiltà con cui Negri si presta al proprio ruolo, senza rimpianti per quello che sarebbe potuto essere e non è stato, ma anzi felice di poter essere nuovamente su di un palco per raccontare la sua "versione dei fatti". E anche sotto il palco le facce sono contente, soprattutto le facce di chi ai tempi già c'era e gli spettacoli (il termine "concerti" sarebbe riduttivo) di cui i CCCP erano capaci se li ricorda ancora bene.

Il TNT di Milano, ex officina infilata tra due palazzoni in piena zona residenziale di Milano sud, a fine serata conterà la bellezza di una quarantina di avventori, numeri davvero bassini, ma l'atmosfera generale da l'impressione che qui nessuno si aspetti grandi numeri ma che l'importante sia passare dei bei momenti riascoltando qualche vecchio classico tutti insieme.

Noticina: per favore, al bando qualsiasi polemica sulle scelte religioso-politiche di qualche ex cantante, fatevene una ragione, di grazia. "Ma una reunion dei CCCP? Impossibile!". Sarà vero? Nel frattempo, se il Signor Negri passasse dalle vostre parti vi consiglierei di non perdervelo. 

  • Umberto Negri: voce, basso, chitarra acustica, drum machine
  • Francesco Casabianca: chitarra, drum machine, tastiere, seconda voce

Scaletta:
  1. Trafitto
  2. UN
  3. Radio Kabul
  4. Tu Menti
  5. Annarella
  6. Manifesto
  7. Curami
  8. Morire
  9. Allarme
  10. Militanz
  11. Emilia Paranoica
  12. Noia 
  13. Io sto bene
  14. Live in Punkow
  15. Per me lo so
  16. Mi ami?
  17. Punk Islam
  18. Spara Jurij
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