"Le cose che possiedi alla fine ti possiedono."

Perché magari non è sempre così facile. Perché è un declino spirituale. Un'afflizione per il cuore ed una possessione della mente. Un collasso delle emozioni. In alcuni giorni, tutti i nostri gesti si rivelano futili a dimostrazione che non c'è rimasto più niente. Perché magari viene a mancare pure l'ispirazione. Minuto dopo minuto, ora dopo ora. No, in alcuni giorni ci vorrebbe proprio un miracolo per farci uscire dal letto. Ma la somma delle forze da sempre una ragione per ricominciare ancora. Perché magari bisogna anche solo provarci. E' un circolo vizioso. E' vita. Amore. Rammarico.

Perché farsi possedere da un disco come questo alla fine non è poi così male. Un gigantesco affresco sonoro e lirico, precursore nel tempo, che prende misura dell'intero "prisma" di commozioni, turbamenti e trepidazioni che un essere umano può provare nel corso della sua esistenza. Questo è "Life. Love. Regret.". Vita, amore e rammarico. Un titolo, una dichiarazione d'intenti.

Consideriamo la musica (ed i suoi relativi contenuti) a livello generale. Immaginiamola senza divisione di generi, un'unica, enorme entità che scorre insieme come l'acqua di vari affluenti finiscono nello stesso fiume. Dall'invenzione della registrazione sonora ad oggi esiste un disco che passa al setaccio la storia (esistenziale) di un uomo? I vari problemi, le varie gioie, i rimpianti, le crisi? Per me si, ed è il canto del cigno degli Unbroken.

Un disco che per molti è diventato un vero e proprio culto. Che si eleva sopra a tutto e tutti, a prescindere dal genere musicale. Prestarsi all'ascolto di questa opera può risultare un attimo destabilizzante. E il motivo è quello che poi rende grande il disco. Lasciando da parte il lirismo dell'album, musicalmente parlando è come assistere CONTEMPORANEAMENTE ad un parto e a un funerale. La nascita della Hc "New School" e la morte dell' "Old".

Avete presente quando un solo disco è in grado di spazzare via intere discografie di vari gruppi? No, dico davvero, ascoltare per credere. Negli anni novanta, nella West Coast, era impossibile trovare di meglio. Solo che la gente ancora non lo sapeva. Era possibile compiere dopo "My War" l'ennesima rivoluzione? No. Era ovvio, è ovvio e sarà per sempre ovvio. Ma 10 anni dopo il signor Claibourne (a proposito, ora suona con degli stronzi qualunque ex Botch ed ex These Arms Are Snakes nei Narrows; io fossi in voi ci butterei un orecchio) e soci ci vanno dannatamente vicino.

Di "Life. Love. Regret." non si parla di capolavoro o disco seminale; ma molto peggio (che poi forse è anche meglio): non è l'opera del prima e del dopo, non puoi tranciare a metà un genere con gli Unbroken. Questo è lo spartiacque più puro e più duro. E' il termine di paragone. E' contemporaneamente un parto ed un funerale: gli Unbroken preparano tutto per l'album definitivo di un intero genere, ma poi alla fine, proprio sul più bello, sembrano dire: "Niente dai, sarà per la prossima volta". Ma non si torna indietro. Se proprio hai davvero sbagliato si va avanti per lavorare ad una nuova fine. E questo, l'avevano capito pure loro. Difatti si sciolsero subito dopo.

Nessuno aveva mai provato a parlare di certe cose attraverso il punk hardcore, e se qualcuno ci aveva provato non gli era riuscito così bene. C'erano gli straight edge, gli anarchici e loro (che erano un po' tutti e due) facevano reparto da soli. E che cavolo, se parli di vita, goie e dolori in un determinato genere, e se poi non vieni cagato ti prendi le tue responsabilità. Poi se ti vuoi complicare le vita suonando canzoni punk di nove minuti (ogni riferimento a "Curtain" è puramente casuale) fai pure, ma che cosa pretendi? Che i Cult of Luna al giorno d'oggi ti "coverizzino" dal vivo? Questi sono (erano) gli Unbroken. Colpevoli di aver fatto un "Jane Doe" troppo presto, che nessuno, al tempo, aveva capito (forse neanche loro).

Erano tutto ed il contrario di tutto: punk, metal, crust e pure sludge certe volte. Che cosa hanno in comune band leggermente "di rilievo" per l'intera scena come: Some Girls, Narrows, Crushed On You e The Locust? Facile: ex membri degli stessi Unbroken. Perché se alla fine si sono fatti davvero coverizzare dai Cult of Luna un motivo ci sarà.

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