Un viaggio nel tempo fuori tempo
Era il 1988 e la New wave italiana stava morendo, i Diaframma presentavano "Boxe" l'ultimo LP come "gruppo" (la canzone Caldo chiude il disco e inaugura la carriera solista di Fiumani) e di lì a poco, i Litfiba avrebbero pubblicato il finto live "Pirata" il disco della virata verso il rock mediterraneo e il successo commerciale.
Gli Underground Life pubblicano "Gloria Mundis" un disco nevrotico e poetico, in continuo bilico tra sonorità punk ossessive e ballate decadenti degne della più pura New wave, e proprio del decennio d'oro della New wave italiana (1978-1988) sembra esserne la summa, o l'epitaffio.
Ogni canzone è l'eco lontano di una band che della New wave era la portavoce, come se gli Underground Life si fossero divertiti nel fare il verso alle band "rivali", come a voler dire che la New wave non può morire così, ed essere dimenticata.
Il disco si apre con "Automatico giorno" ballata schizoide che fa il verso al punk oscuro dei Bauhaus e quello acerbo dei cccp [e nel buio percorrere / la scia fulgida dei desideri].
La seconda traccia "Al buio con te" è una potente dichiarazione d'intenti, urlano apertamente la loro anacronistica ma lodevole, voglia di resistere alle nuove sonorità che si stanno imponendo, da notare la tastiera con un "leggero" retrogusto litfiba [che io sia una parte di vento / che ha frantumato i tuoi occhi].
"Il pensiero come anima" ti fa venire voglia di saltare e ballare, il basso ti rotola nel petto facendoti vibrare l'anima, con un ritmo allegro positivo ma con un'anima nera, in un gioco di odio e amore tanto caro a un certo Ian Curtis, va ascoltata non raccontata [Non ha senso calmare le onde del tuo mare].
"Arrivi dal cielo (Blue Room)" nella versione demo intitolata semplicemente blue room era un evidente omaggio agli Ultravox! di John Foxx, anche in questa versione, leggermente più melodica e in italiano, resta un omaggio al sig. Foxx (legenda vuole che si sia proposto per la produzione di questo disco, senza però riuscirci a causa dell'ostruzionismo della Virgin, compare comunque il suo nome nei ringraziamenti). [Al crepitante ritmo / di piogge radioattive].
A chiusura del lato A c'è la splendida "Glass House" la sua partenza lenta e sofferta è solo il preludio per un’esplosione di energia ossessiva, qui l'allievo supera il maestro, era arduo comporre una canzone stile Siberia dei Diaframma con Glass House sono riusciti pienamente nell'impresa, anzi sono andati oltre [E si odono passi delle nostre memorie / riecheggianti eternamente].
Il lato B si apre con "Novantanovesimo piano", da qui in poi gli U.L. ci parlano di loro, di quello che poteva essere la New wave italiana ma che purtroppo non sarà, è tutto fottutamente chiaro, lapalissiano e limpido, i gruppi italiani possono fare dell'ottimo rock colto, bisogna solo credere in loro, da qui in poi non lo farà più nessuno. [I nostri dubbi risalgono / ritornano / decisi / riemergono / come fiori marci a galla].
"I fiori ghiacciati" era il pezzo che doveva trainare l'album (ne fu girato anche un video), è un pezzo splendido, completo, stilisticamente impeccabile e con un testo tragicamente attuale, è come un ottimo piatto di alta cucina, racchiude in se tutti gli stilemi della canzone New wave perfetta, forse proprio per questo passò quasi inosservato. [Col sangue del tuo corpo / si sporcano le notti / scarnata come un fiore / la tua natura in sussulto].
"Einstein sulla spiaggia" è un vortice reso perfettamente... perfetto [ Le nostre notti frusciano / e noi siamo maledetti e doloranti di tanto fragoroso vuoto / Se pensi che là fuori tutto scalpita, picchia, alita e respira, schianta, grida, sussurra al punto che noi potremmo solo esserne schiacciati / E questo infinito incalzare di massa palpitante nell'aria dell'aria non cesserà mai / Abbiamo un mondo triste mon ami Qualcosa di sospeso e roteante in / eterno e sempre, sempre ci terrorizzerà / E l'universo credimi, il cosmo, l'infinito, l'imponderabile consolidarsi di una totale tristezza che ci rotea attorno / Puoi dire che lo hai sentito vanificare la tua stessa vita / E solo nella tristezza ci è dato di intuire lontanamente le cose e avvolgerle e in gruppo portarle dentro noi ].
"Angeli di distruzione" e "Tristezza ed estasi (al di là della scienza), chiudono un album ideato, composto e suonato in un evidente stato di grazia, tutto è perfetto, troppo perfetto, era il 1988 e dopo Gloria Mundis niente sarebbe più stato come prima [Ti ho cercato e tu non ci se] – [Se accendi una fiaccola e guardi / non troverai / neppure una sola risposta / al nulla / né cosmi / né astri / non stelle / ma il nulla].
Giancarlo Onorato - Chitarra elettrica, ritmica e solista, chitarra acustica 9 e 12 corde, voce solista e seconde voci, cori, gocce d'acqua, chitarra pulsazioni, sentimento, pensieri notturni.
Lorenzo La Torre - Batteria, timpano, sincopi, batteria tumultuosa, impeto.
Enzo Onorato - Basso elettrico, basso solista, cori.
Musicisti addizionali - Marco Manini (Chitarra), Gabriele Mazzei (Sintetizzatori - Tastiere), Michele Bettel (Violino), Maurizio Signorino (Sax), Nadia Busi e Marine Schiopetti (Cori).
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