Nascono nel 1990 dopo una lunga gestazione e come genitori hanno due tra i nomi più importantanti delle scena indie-noise americana degli anni 90, ovvero Sonic Youth e Fugazi.
Come prevedibile i primi album hanno un suono molto vicino a padre e madre e rimangono nascosti nella miriade di gruppi che intasano i locali americani, ma già all'inizio (merito anche dei live act devastanti) dimostrano di saperci fare e il nome comincia a circolare nel'ambiente. Nel 95 esce The Future Of What e il suono che prima era solo una copia comincia a diventare personale fino all'esplosione di questo Challenge for a Civilized Society.
Si comincia subito alla grande con Data che spiega subito chi sono gli Unwound e a chi si ispirano; con Laugh Track si inizia a ballare immersi nelle chitarre "digitali", Sonata For Loudspeaker ci presenta il primo strumentale del disco con sax nel finale e poco dopo arriva la cosa forse migliore di C.F.C.S.: No Tech!, veloce, urlata, con la chitarra che sembra sbagliare accordi e quel strano ringhio che distrae un attimo mentre Untitled 3 parte con i suoi 10 minuti subito tirati e psichedelici sfumando in un tribale disturbato e qui preferisco fermarmi per non togliere la sorpresa nelle rimanenti traccie.
Quindi il figlio è cresciuto non abbandonando il suono di famiglia ma plasmandolo a proprio piacere aggiungendo quello che mancava, tipo dei fiati sparsi qua e là, un po' di elettronica giusto per gradire, delle registrazioni volutamente più sporche e soprattutto un soffio di tristezza pervade tutto il lavoro avvolgendo l'ascoltatore nel loro mondo sonoro. Un gruppo ingiustamente rimasto sconosciuto capace di regalare emozioni riservate ai grandi gruppi. Imperdibili. Consigliatissima la versione europea con 2 bonus track.
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