In un momento in cui “il caso Battisti” tiene banco sulle prime pagine di tutti i giornali, insieme a ricostruzioni degli anni ’70 non sempre ineccepibili, anche solo da un punto di vista fattuale, sembra utile rispolverare questo libretto uscito per i tipi della NdA Press nel 2004 ed accreditato a Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna e Wu Ming 1 aka Roberto Bui (autori che a giudizio di chi scrive non necessitano di presentazioni, ma nel caso, non esitate a googlare i loro nomi).

Il libro è uscito all’epoca quasi come un instant book, all’indomani dell’arresto di Battisti ad opera della Polizia Francese, e ripercorre le tappe della vicenda umana e processuale di Cesare Battisti, ponendosi in una prospettiva di certo non ortodossa rispetto alle posizioni della stampa e dell’opinione pubblica italiana, ma nemmeno aprioristicamente schierata in favore dello scrittore (oggi) e militante della lotta armata (ieri) Cesare Battisti. Basta farsi un giro sui siti di cosiddetta “controinformazione” (molto spesso per niente informati) per rendersi conto che la posizione degli autori, benché schierata, non è assolutamente cieca e sorda, ma cerca di motivare le tesi e documentare una vicenda ormai difficilmente ricostruibile, sia da un punto di vista materiale che di merito. Completa la pubblicazione una bibliografia non esaustiva ma interessante.

Considerata la delicatezza della materia - atta ad infiammare con facilità gli animi più nobili e le menti meno acute, da ambo le parti, s’intende - non sembra il caso di formulare giudizi o valutazioni sulla vicenda e sulle motivazioni contenute nelle 160 pagine della pubblicazione, ma solo di fornire all’eventuale lettore qualche avvertenza non secondaria:
La lettura di questo libro necessita preliminarmente di una conoscenza superiore alla media di quella stagione della storia italiana che con un orribile metafora viene chiamata “anni di piombo” e anche delle posizioni “politiche” che si manifestarono nel corso di quella stagione; questo indipendentemente dal fatto che il lettore si senta idealmente vicino alle posizioni (dell’epoca) di Francesco Cossiga, o di Pierluigi Concutelli o di Sergio Segio, o di un signor Rossi qualsiasi.
Solo in questo modo è possibile rendere proficua la lettura.

Se invece di quell’epoca sapete “quello che c’è scritto sui giornali”, accomodatevi ugualmente: troverete abbondanti motivi di stupida esaltazione per chiedere la liberazione del “compagno Cesare”, o, parimenti, scoprirete ulteriori ragioni per indignarvi ed arrabbiarvi per questi “continui scandali e coperture” di un volgare assassino.

Va da se, infine, che il libro ormai risente del tempo passato dalla pubblicazione, durante il quale la vicenda ha continuato a confondersi fra le nebbie della disinformazione e “coup de theatre” che sembrano studiati a tavolino, ciononostante rimane un interessante approfondimento per chi voglia ricostruire uno dei tanti fili che ci legano a quel passato ormai remoto.

Coerentemente con le posizioni della casa editrice, il volumetto è consultabile e scaricabile online in questa pagina

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