Il disco se ne frega di essere originale , se ne frega di strizzare l'occhio ai critici musicali , queste note non pretendono niente
vogliono solo essere autentiche e raccontarsi scavando nei meandri delle proprie debolezze ( the picture of Dorian Grey) nei dolori più ancestrali(forever without you).

In looking for more troviamo un meraviglioso piano ipnotico, tre note suonate nel punto giusto con la corretta maledizione armonica rimangono dentro
molto più di mille virtuosismi. La chitarra chiama palesemente Richie Sambora del primo decennio ma si possono sentire chiaramente anche tante referenze di Petrucciana memoria.

L'artista arriva dritto , ci propone quello che nella vita ha ascoltato e poi digerito senza troppi fronzoli.
Il riff iniziale di Lost ti fa sognare di stare dietro al microfono ed urlare al pubblico " VOGLIO VEDERVI SALTAREEEE".

Di altissimo livello è It's not yet tomorrow , il tempo cambia le prospettive e calma le anime , il sound ancestralmente metal di Montelatici fa spazio alla delicatezza e
all'intimità sperimenteando suoni molto ambiziosi.
Il sax di "letter to a friend " ci toglie la pelle di dosso sbattendoci al muro e lasciandoci inermi.

Ho trovato poco fil rouge in alcuni pezzi come nothng else matter but the sun , un pò slegata dal resto dell'album mentrela title track dell'album a mio modestissimo
parere risente di maturità rispetto ai pezzi di ottima finitura del resto del disco.

Un interessantissimo esordio autoprodotto con coraggio e tenacia che mette un punto ad un percorso musicale dell'artista.
ci sarà un seguito?

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