A mio parere ciò che viene sfornato dalle fornaci delle Collaborazioni fra artisti è sempre una cosa interessante, o per lo meno curiosa.
La giovanissima bella cantante, attrice e modella Vanessa Paradis la vediamo in questo album del 1992 spalleggiata, nonchè prodotta, niente di meno che da Lenny Kravitz. Che ne può venire fuori dal connubio artistico fra una dolcissima francesina che cantava come una bambina imbronciata "Joe le taxi" e l'eclettico Lenny?

Bene il risultato è abbastanza vario, lo zampino di Lenny Kravitz lo si sente bene e forte, importante quanto i gesti di un direttore d'orchestra. Lo vediamo intervenire con tutti gli strumenti da lui utilizzabili (basso, chitarra, batteria, tastiere ...) e anche nel cantato nel duetto della trasognante "Lonely Rainbows". Carina la versione cantata da Vanessa di "I'm waiting for the man" dei mitici Velvet Underground, che qui è diventata una canzoncina orecchiabile da viaggio in Texas a bordo di una Cadillac rosa fantasia mucca... bah... comunque la voce della Paradis è talmente affascinante che le si concede pure di reinterpretare Lou Reed.
Sottolineo inoltre "The Future Song" dove Kravitz si cimenta nell'esecuzione in prima persona di tutta la parte strumentale e ne viene fuori un pezzo che si stacca dal resto, la tastiera Fender Rhodes ci dà quel tocco lounge in un contorno ritmico quasi garage.

Per finire immaginate un quadro di Balthus ambientato in un prato hippy anni '60, vedeteci ballare una ragazzina in baby-doll rosa ... e ascoltatevi la dolcissima "Be my baby"...

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