Ormai di album tributo(ufficiali e non) sugli Iron Maiden ne abbiamo tanti, ho deciso di recensire questo perchè è quello che più mi ispira fiducia e mi fa pensare di essere stato eseguito proprio come "tributo" e non come operazione commerciale da gruppi famosi (e non) come i Children Of Bodom, gli Opeth, i Cradle Of Filth o i Grave Digger. Ma andiamo per ordine ed analizziamo tute le 16 canzoni che ovviamente sono tutti classici della discografia maideniana.
"Ides Of March/Purgatory": Si parte alla grande con due grandi canzoni del primi Maiden (quelli di "Killers") e gli Steel Prophet fanno faville, soprattutto per il cantante che sembra un incrocio tra Di'Anno e Dickinson. . . si inizia bene insomma.
"Aces High": Uno dei migliori gruppi emersi negli ultimi 20, i Children Of Bodom stupiscono con la rivisitazione di uno degli ottimi brani dei Maiden, questa "Aces High" è piena di potenza nonostante sia stata un pò cambiata, perchè il ritmo è più veloce dell'originale, grandi, soprattutto il cantante che ha avuto il coraggio di usare il suo tipico growl in una canzone dove Dickinson aveva cantato melodicamente.
"The Trooper": La cover di "The Trooper" fatta dai Rage è ben eseguita, ma fa un pò impressione sentirla con voce femminile.
"Hallowed Be Thy Name": Si incominciano i primi cedimenti della raccolta, i Cradle Of Filth pur avendo buone intenzione non riescono a coverizzare al meglio questo classico dei Maiden, buono però l'utilizzo delle tastiere per la parte iniziale.
"Running Free": Si torna su ottimi livelli con la "Running Free" dei Grave Digger, che stupiscono davvero, la voce è diversissima dalla versione con Di'Anno ma è davvero fatta bene e attualizzata al meglio.
"Prowler": Il pezzo peggiore dell'album, se Paul Di'Anno aveva fatto meraviglie su questo speed rock, qui i Burden Of Grief riescono con un growl cantato malissimo a rovinare la canzone nonostante sia suonata benino.
"Die With Boots On": Uno degli episodi migliori dell'intera compilation, i Sonata Arctica riescono al meglio nel loro compito, il pezzo in questione seppur con l'accezzione power (genere dei Sonata Arctica) tiene quasi la stessa potenza della versione maideniana.
"Children Of The Damned": Questa rivisitazione dei Therion non mi dice niente. . . la voce fa perdere l'ottimo impatto che ha questa song con Dickinson alla voce, indifferente, se c'è o non c'è è la stessa cosa.
"Transylvania": Nessuno mette in dubbio la tecnicità degli Iced Heart ma qui hanno fato davvero pena. . . se li sentisse Harris.
"Remember Tomorrow": La cover fatta meglio dell'intero lotto, gli Opeth mostrano il loro lato più progressive in questa canzone che più la sento più mi piace. . .
"The Number Of The Beast": E' suonata bene, e la voce è molto adatta alla canzone, buona ( la cover è dei Sinergy)!
"Stranger In A Strange Land": discorso uguale a "Prowler", il growl è quanto di meno adatto per un album tributo ai Maiden e anche per quanto riguarda le musica non stiamo sulla sufficienza (la cover è dei Disbelief).
"Flight Of Icarus": Eppure sui loro dischi i Tierra Santa fanno bene, qui rallentare "Flight Of Icarus" e cambiare del tutto il ritmo è stato un grosso errore.
"22 Acacia Avenue": qui il growl ci stava bene e infatti l'hanno suonata i Dark Tranquillity, bravi!
"Wratchild": i Six Feet Under sono lo scandalo dell'album insieme ai Burden Of Grief, il bello è che non è suonata male, ma la voce alla Cannibal Corpse su "Wratchild" è troppo!
"Powerslave": si conclude abbastanza bene, i Darkane fanno un buon lavoro su "Powerslave", discreti!
In conclusione non è malaccio, ma le già descritte versioni di "Wratchild", "Prowler", "Stranger In A Strange land" e "Flight of Icarus" si potevano evitare. Non è da avere assolutamente, ma se vi piacciono gli album tributo lo apprezzerete.
Elenco e tracce
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