Tributare: dare, rendere qualcosa a qualcuno come cosa dovuta, meritata.
I Metallica un tributo se lo sono di certo meritato, avendo sfornato tre (anche quattro dai) album irripetibili, probabilmente anche per loro. I Metallica quindi sono una grande band, anche se, ascoltando gli album prodotti dall'omonimo in poi, praticamente una versione per famiglie dei loro primi quattro album, si può rimanere perplessi. E per una grande band occorre un grande tributo, ma, per produrre un grande tributo, di cosa c'è bisogno? Beh, sicuramente una scelta dei brani coerente, e poi dei grandi nomi capaci di garantire l'alta qualità del prodotto. Beh, i nomi importanti ci sono, ma la scelta dei brani lascia un pò a desiderare, per il semplice motivo che la Nuclear Blast ha raccolto dei brani già stati pubblicati aggiungendo solo cinque inediti. In linea generale l'album non è affatto male, ma i Metallica non sono mai stati un gruppo particolarmente "estremo", e la voce in growl, presente in buona parte dei brani, non esalta l'espressività delle composizioni, ma la potenza, tipica del genere derivante (Death).
Ma andiamo nello specifico; il CD inizia bene, con una buona "Seek And Destroy" coverizzata dai Primal Fear. La canzone non è affatto male, l'unica pecca però è la quasi totale somiglianza con l'originale; c'è chi ha osato di più. Si continua con "Fight With Fire" suonata da Therion, che ne cambiano l'intro, rendendola più solenne. La canzone, violenta già di suo, viene ulteriormente accelerata, mettendo in evidenza le doti del gruppo. Devastante, solo questo mi viene in mente mentre ascolto "Whiplash" fatta dai crucchi Destruction. Dopo essermi ripreso decido di andare avanti e trovo "Phantom Lord" fatta dagli Anthrax, senza lode né infamia, ed i Sonata Arctica, che trasformano l'evocativa "Fade To Black" in una ballata stile Power appesantita un pò dall'infinito coro finale.
Le note negative del disco sono senz'altro "Master Of Puppets" fatta dai Burden Of Grief, banale e scontata, e "One" dei Crematory, che rovinano un capolavoro del Metal a causa del growl e del finale tagliato. Soddisfacenti, invece, le cover compiute dai maggiori rappresentanti del Death Metal svedese, ovvero "Dark Tranquillity" e "In Flames", che rifanno rispettivamente "My Friend Of Misery" e "Eye Of The Beholder". Un discorso a parte lo meritano gli Apocalyptica: BASTA, ce li ritroviamo ovunque, sono passati dieci anni dall'album "Plays Metallica By Four Cellos" e sono ancora spacciati come grande innovazione... bravi si, ma hanno un po' rotto!
Dopo questo sfogo, posso concludere dicendo che questo non è e non sarà l'ultimo tributo offerto ai Metallica, ma è senz'altro uno dei migliori, pur nella non indispensabilità di questo tipo di CD.
Elenco e tracce
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