"La Apple è una sorta di comunismo occidentale gestita da gente libera per gente libera che non sopporta più gli uomini in grigio". Così nel 1968 John Lennon e Paul McCartney in una conferenza stampa annunciarono la nascita della Apple Corps. Il nome derivava da un quadro di Magritte, il logo, poi divenuto leggendario, era una mela verde sul lato A e una mela tagliata in due sul lato B, e l'idea era quella di finanziare e promuovere i nuovi talenti e le avanguardie artistiche, oltre che di investire i propri guadagni aggirando il fisco.
Una corposa campagna pubblicitaria recitava: "Quest'uomo ha talento. Un giorno ha inviato un demo alla Apple e oggi possiede una Bentley...". La Apple Corps venne suddivisa in diversi rami: Apple Music (con l'outlet Zapple che si occupava di avanguardia), la Apple Films, La Apple Electronics, la Apple Boutique con sede a Baker Street e la Apple Publishing. A Savile Row, quartier generale, vennero realizzati anche gli Apple Studio sulla falsariga dello Studio 2 di Abbey Road. Ognuno dei Beatles sceglieva gli artisti, ma anche i loro uomini fidati come Derek Taylor, Mal Evans o Peter Asher potevano proporre contratti. La gestione fu, oltre che libera, piuttosto allegra e nel giro di due o tre anni tutto finì nel caos: la Apple Boutique chiuse addirittura prima, ormai sull'orlo del fallimento dopo essere stata oggetto di furti e taccheggi, dal momento che chiunque poteva portar via indisturbato i costosi abiti di seta pregiata o le tuniche indiane. il sogno svanì definitivamente quando, Allen Klein, un uomo in grigio di New York, fu assunto per mettere ordine (Klein fu anche una delle principali cause dello scioglimento dei Beatles, ma questa è un'altra storia).
Ma tra le tonnellate di nastri che giacevano inascoltati negli uffici, la Apple produsse molti artisti validi e tanta buona musica, a parte ovviamente i dischi degli stessi Beatles. La Zapple produsse solo due album sperimentali, uno di John (Life With The Lions) e uno di George (Electronic Sounds), anche se in cantiere c'erano cose davvero interessanti come album "parlati" di Richard Brautigan, Ferlinghetti e Lenny Bruce. John portò, ovviamente, l'inevitabile Yoko Ono, gli Elephant's Memory Band, la Hot Chocolate Band, David Peel e gli Elastic Oz Band, un gruppo creato appositamente per supportare la rivista Underground "Oz" in guerra con l'establishment. Paul ingaggiò Mary Hopkin, James Taylor e il jazz ensemble Black Dyke Mills Band. George, attivissimo, prese Doris Troy, Jackie Lomax, Brute Force, i Radha Krishna Temple, Ravi Shankar, Billy Preston e Ronnie Spector, ex-Ronettes e moglie del famigerato Phil. Ringo scritturò John Tavener, Chris Hodge, il Modern Jazz Quartet, i Sundown Playboys e Lon e Derrek Van Eaton. Il gruppo migliore fu però scoperto da Mal Evans e Klaus Voorman, gli Iveys, che presto sarebbero diventati i Badfinger. È superfluo dire che molti dei dischi degli artisti Apple avevano la partecipazione di uno o più Beatles.
Alcuni di questi artisti meritano una nota a parte: autori di cinque ottimi album Apple e di Without You, l'hit galattico di Harry Nilsson, i Badfinger vennero abbandonati poco dopo il declino dell'impero Apple e proseguirono una carriera tra pochi alti e tanti bassi. I due leader, Pete Ham e Tom Evans, morirono entrambi suicidi a distanza di qualche anno l'uno dall'altro (1975 e 1983).
Mary Hopkin incise due album, di cui uno, Post Card, interamente curato da McCartney (coadiuvato da Donovan), e l'altro con musica folk inglese, oltre ad una manciata di singoli da altissima classifica.
I Radha Krishna Temple incisero anche un album (peraltro niente male) e finirono a Top Of The Pops!
David Peel fu portato da Lennon, il quale, contro il parere di tutti gli altri, gli produsse The Pope Smokes Dope suscitando un enorme scalpore, tanto che il disco fu pubblicato solo in America.
James Taylor non ha bisogno di presentazioni, alla luce della sua carriera successiva al debutto con Apple, e lo stesso vale per gente come Ravi Shankar e Billy Preston.
Sebbene la Apple avesse prodotto dischi soltanto fino al 1974, la società ha continuato ad esistere, pur se tra mille controversie legali, tra cui quella storica con la Apple Computer per motivi legati al plagio del marchio, a seguito della quale il colosso dell'informatica fu costretto a versare un cospicuo risarcimento. Oltre a produrre i vari progetti legati ai Beatles (Anthology, One, Live at the BBC, i Remasters del 2009 etc.), negli anni ‘90 la Apple ha ristampato molti degli album originali in CD e oggi si appresta a pubblicare un cofanetto con 17 album rimasterizzati con bonus e rarità, ma che purtroppo non è completo dal momento che omette molti dischi. La cosa più gustosa è invece uno splendido album con 21 tra i brani più belli di tutta la storia della Apple (sempre Beatles a parte, of course): Come And Get It, come dire, venite a prenderli che ci sono tutti.
Da segnalare:
Mary Hopkin - Those Were The Days, arrangiato e prodotto da McCartney sulla base di un'antica melodia russa, all'epoca fu un successo stellare: 8 milioni di copie vendute e inciso in tantissime lingue, tra cui la nostra Quelli Erano Giorni;
James Taylor - Carolina On My Mind, con Paul al basso;
Elastic Oz Band - God Save Oz - scritta da Lennon - John suona e canta.
Badfinger - Day After Day, con una stratosferica slide di Harrison;
Govinda - Radha Krishna Temple, con George e Paul. Ci credereste? Gli Hare Krishna nella classifica dei più venduti!
Mary Hopkin - Goodbye, pezzo di Paul, il quale suona tutti gli strumenti
Black Dyke Mills Band, Thingumybob, scritta da Paul;
Ronnie Spector - Try Some Buy Some, scritta da George - Harrison suona la chitarra e, tre anni dopo, la incluse nell'album Living In The Material World utilizzando la medesima traccia strumentale;
Brute Force - King Of Fuh, con Harrison; pezzo all'epoca non pubblicato per motivi di censura (se provate ad invertire le parole King Of Fuh magicamente avrete Fucking...);
Jackie Lomax - Sour Milk Sea, di Harrison, con George e Clapton alle chitarre, Paul al basso, Ringo alla batteria (in pratica quasi i Beatles...);
Badfinger - Come And Get It, scritta e suonata da Paul;
Billy Preston - My Sweet Lord, versione soul del celebre hit di George; naturalmente lui ci suona anche;
Hot Chocolate Band - Give Peace A Chance, versione reggae del pezzo di John;
Lon & Derrek Van Eaton - Sweet Music, con Ringo e George.
Il disco è consigliato a:
-chi ha già gli album originali e non vuole comprare il costoso cofanetto;
-chi preferisce le compilation con artisti vari;
-chi adora i Beatles ma, dopo aver ascoltato un milione di volte i loro dischi, vuole sentirli anche in brani altrui;
-chi ama la buona musica.
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