"Come si figura l'etica di un sé chè è per definizione ambivalente e che, inoltre, deve entrare in contatto in ogni relazione sociale con la formazione psichica (NO Mr. Psychopompe relationscippes) ambivalente degli altri ?". Detta in $oldoni: "Non Le pare chè se l'etica deve essere pensata in riferimento ai paradossi e all'ambivalenza della condizione umana, virgola, qualsiasi concetto naturale del sé sottragga necessariamente la stessa condizione umana dalla sfera dell'etica ?"
[PRECISATZIONEM: la presente de-pagina, così come tutte quelle attinenti le improbabili Faiv Domands, è iniziativa (non a cura dell'Anicagis) ESCLUSIVA e ASSOLUTA della mononeuronica mente dello sfasciascritto; i cortesi Editors e l'integrale Staff DeBaserico non v'entrano alcunchè.]
Passiamo indi ad oral/izzare le [+ e/o -] signifi*ative replique fòrnite dai (solidamente) cortesi De-Utenti (dalla EMME alla Z):
Il fattucchiere M.M. prestidigita: "Assolutamente."
Mademoiselle M.E. sussurra: "L'unica cosa che posso dirti è che io in DeBaser ci stavo bene perchè io amo la musica come la mia vita, ma DeBaser si è contaminata all'inverosimile, la gente giudica senza conoscere (ti) e il bello è che se ti conoscesse veramente (ma anche nel virtuale) scoprirebbe cose che neppure immaginava, scoprirebbe cosa c'è di immenso dentro a una persona, ma ora basta che batto solo un ciglio in questo che ti vengono attribuite parole insensate, o come poco tempo fa mi è stato scritto che sono una piattola (da una "tua amica" tra l'altro)[??? N.d.de-R.] alla quale io ho portato rispetto sin dal primo giorno, ma che con il tempo si è rilevata in maniera totalmente diversa, e tutto questo mi urta e con il tempo ho imparato a pascolare e ironizzare ma niente oramai di più, quando un circolo ristretto si forma e imperterrito continua la sua corsa infinita senza meta e senza sosta non accorgendosi che ci sono fermate dove persone salirebbero per condividere qualcosa di sano, allora li lasci fare ma allo stesso devi cambiare stazione perchè il tuo viaggio, il viaggio della tua vita è talmente immenso e intenso che non vale percorrerlo con chi non conosce il valore di un viaggio sacro."
Garçon M. espresse: "La domanda riguardo Debaser mi fà pensare,che forse se questo sondaggio è partito,che chi fà le veci del sito possa essere (ragionevolmente ?) stanco.Da parte mia dico che da un pò di tempo non frequento più assiduamente il Deb come facevo tempo fà, ed in più da altrettanto tempo non partecipo più alla vita del sito anche con commenti e recensioni.Tutto ciò ha una spiegazione che anche se non interessa,io cmq dò: Mi son comprato casa,mi son trasferito ed al momento non ho il piccì(no partito comunista relationship) e quindi quando ci vengo mi limito a dare un occhiata solo alle cose che al momento reputo interessanti.Se avessi la possibilità di avere internet a casa e usufruire più assiduamente del mezzo piccì (scaricare,sentire,scrivere) sicuramente sarei di più sul Deb.Tutto ciò appena detto, però non toglie il fatto che una bellissima idea come Debaser, debba (per come vedo io le cose)in qualche modo essere regolamentata, ciò per impedire che alla lunga gli utenti si stufino.Non c'è,penso, il bisogno di dirti a cosa mi riferisco: Fake,offese,insulti doppioni-triploni-quadruploni, personaggi con manie di protagonismo, snobbismo, politica.. etc etc etc...Giustamente come qualcuno può obiettare il mezzo community riflette un altra community ben più reale chiamata società, persone, esseri.Ne và da sè che come si trovano i coglioni per strada si trovano su internet, ripeto ciò non toglie secondo me il fatto che in qualche modo qualcuno avrebbe dovuto cercare quantomeno di arginare i comportamenti negativi che possono portare alcuni utenti alla disaffezione.Ripeto che per quel che mi riguarda, sul sito ci bazzico tutt'ora e lo considero una fonte cmq autorevole (anche se può sembrare strano) dove reperire informazioni importanti su musica,film e anche un utile mezzo per socializzare.Detto questo aggiungo anche,che addirittura mi sono comprato una maglietta del sito e (ancora non mi è capitato) ma se mai incontrerò qualcunaltro con la stessa maglietta, sò che sicuramente un sorriso complice farà capolino nella mia testa.."
Miss M.D.V. estrinsecò: "ma parlare come si magna no, eh?."
Sig. N. affermò: "Sono d'accordissimo."
????????? N.F. sostenne: "SI', MI PARE (VOGLIO DIRE CIOE' CHE SONO D'ACCORDO CON TE). E' MOLTO DIFFICILE STABILIRE UN CONCETTO DI ETICA ACCETTABILE, SE NON PER CHIUNQUE, ALMENO PER LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE, QUANDO OGNUNO DIMOSTRA DI ESSERSI CONFEZIONATO UN'ETICA A PROPRIO USO E CONSUMO. FACCIO UN ESEMPIO TRATTO DA DEBASER: PER ME LO SPROLOQUIO NON E' ETICO, MA SICCOME LA MAGGIOR PARTE DEI DEBASER USA LO SPROLOQUIO COME REGISTRO ESPRESSIVO PERFETTAMENTE ACCETTABILE, E, ANZI, VERREBBE DA DIRE, NECESSARIO, NE DEDUCO CHE PER LA MAGGIOR PARTE DEI DABASERS LO SPROLOQUIO HA DA TEMPO CESSATO DI RAPPRESENTARE UN FATTORE LEGATO, IN UN MODO O NELL'ALTRO, AL CONCETTO DI "ETICA"."
Maestà O. secernette: "No. Non mi pare. Va pensata con estrema autoreferenziale rigidità. La sfera dell'etica è rigonfia di ego: da qui la definizione, ad essa riferita, che mi sovvenne il 18 aprile del 1976: CICCIOSFERA.."
L'esimio O.E. esternò: "eh? Detta in $soldoni: Eh?".
Herr O. cianciò: "non lo so".
Mister O.R. scavezzacollò: "Che diavolo vuole da me, e che interesse ha per uno che non è famoso nei De-baseriani meandri, non è bello, non ha commenti chilometrici ed oltretutto recensisce solo musica che non si fila nessuno? Che importa la mia opinione in merito a che cosa butterei giù dalla torre e che cosa manterrei? Fosse per me, dalla torre butterei il 90% degli utenti di questo De-baseriano mondo, perché non li sopporto. Men che meno gli sgrammaticati ragazzini che scrivono recensioni senza sapere di che diavolo parlano o usando la grammatica come un muratore usa una spatola per dar l'intonaco. Ossia in maniera improponibile. Ma pure gli editors, che non si sa chi siano, che facciano e che controllino, che fanno passare indicibili blasfemie e ci si divertono pure, ignari e strafottenti parvenu della banda che si paga e del fatto che così facendo rendono il sito ridicolo agli occhi degli altri. Senza offesa, s'intende, Signor Trita Lettere.Ma qualche sassolino dalla scarpa me lo vorrei togliere, visto che mi si è data la possibilità. Da quello che ho letto qualche volta, deduco che anche Lei faccia parte della De-Redazione. Siccome ho stima di Lei (sproloqui a parte che potrebbe risparmiarsi. La letteratura d'avanguardia futurista andava di moda negli anni venti del secolo scorso, non adesso), Le vorrei, se permette, dare un coniglio (consiglio no, perché non me ne fotte nulla degli altri, e dunque...): perché, per migliorare il sito, ad ogni recensione doppia - tripla - quadrupla - quintupla, ecc. ecc. che vi viene mandata, non ne opponete una voi, con la dicitura, in oggetto "hai scassato la minchia a recensire sempre le stesse cose. Smettila stupido poser"? Se ciò non fosse possibile, Lei potrebbe sempre accoltellare il resto degli editors (se le serve qualche strumento, ammesso che ne sia sprovvisto, faccia l'ennesimo fischio...), oppure prenderli a sassate. Io non ho mai capito che senso abbia il pubblicare qualsiasi porcheria ammissibile e non, solo per farci qualche risata su, e forse non lo capirò mai. Quindi, mi ritiro di nuovo a recensire i miei album sfigati, contento di scrivere qualcosa di abbastanza passabile ed intelligente, e mi auguro che un giorno il computer di coloro che scrivono scemenze, magari un giorno bruci.."
Lady P.B. comunicò: "E lo si chiede a me? obbella! opperdincibacco! (mi si scusi il turpiloquio, ma proprio ci voleva) devo ammettere che e' davvero da tanto tempo che non capito su DB, questo non perche' non mi piaccia piu' o altro anche se alcune cose (che non ricordo) non mi aggradavano piu' di tanto, ma io da brava utente usavo il mouse e cambiavo pagina. insomma, gli sciocchini sono ovunque e i detrattori pure."
Compay P. enunziò: "Le confiderò in via del tutto personale di non aver granché inteso il senso della prima sua domanda; d'ogni modo - e mi permetto di darti del tu, s'il vous plait - se ben comprendo ciò che chiedi posso darti ragione. Ovverosia, se l'etica si sposta verso categorie umane di bizzarra estrazione, formazione e comportamentalità, ne segue che lascia scoperte, come una coperta troppo corta per il letto matrimoniale della civiltà (ma che bella metafora - converrai), altre personlaità, ben più conformi e tradizionali: e questa tradizionalità dopotutto è ben diversa dall' anticaglia; è altresi rassicurante in questo nuovo anzicheno (mi permetto di citarti) uòrld terreno nonché in quello de-cibernetico. Nel senso: se l'etica viene ad abbracciare i trasandati, il sacro padre di onesta famiglia verrà meno eticamente tutelato, poiché l'etica non è uniformemente distribuile. Ci ho visto giusto - almeno in parte?"
Ragazzo P. #2 dimostrò: "Sovrassiedo sui fakes e solidarizzo con gli utenti (presunti) autentici."
Another Monsieur P. #3 fulminò: " "3", in subordine "nuvoloso variabile" "
Sir P. #4 rantolò: "passaparola"
Il giurassico ...C... lapidò: "Ehh... sì, mi pare proprio di si."
Missis R.J. cincischiò: "Mi perdoni, ma il mio cervello ci mette un po' a carburar, a mo' di motore diesel. E così, ohibò, è da giorni che vegeto alla seconda riga del messaggio."
Senor R.M. narrò: "Assolutamente no, visto che l'etica - concetto astratto, che trova applicazione pratica, anche se ormai sempre più desueta, se non del tutto dimenticata - deve essere parte integrante della condizione umana e la condizione umana stessa deve fondarsi sull'etica (e non sull'est(etica)).."
Ragazz_ S4D. estrinsecò: "Sì, è per questo che modelliamo il nostro Io con l'ipocrisia e costruiamo un Sè oggettivo che di base non coincide con il nostro Sè nucleare. La invito a leggere (se proprio non riesce ad addormentarsi di notte) gli scritti di Kohut e di Winnicott.."
Chico S. scaccolò: "Sinceramente a me non interessa di essere ambivalente, lo dimostra che io abbia scelto il mio vero nome come nick e lo prova la mia attenzione a che tutto ciò che scrivo sia scritto sempre dal mio punto di vista reale e non de-immaginario. Ergo, la libertà dall'etica, che lei mi fa notare riformulando in soldoni la domanda, non mi lusinga."
L'ermafrodita S. lamentò: "Aiutini!! n'agg capit.. diciamo un c.. un c. un crisantemo appassito, afflosciato e ammuffito (beahhhhhhhhhhh!!!! visione tremenda!!) ;)?"
Il conciso S.1982 argomentò: "De' 'sa fai la burletta ? Un cio' mia 'apito 'na sega. Ha voglia di scherzà eh ?!? O' che da codeste parti si parla 'ome si mangia ? E si deve mangià poo strano, sa !"
Agricoltor Diretto S. sfarfallò: "Temo che ieri sera mi sia fumato un pò troppi cannoni ed ora, alle 10 e 25 di un giovedi mattina lavorativo fatico notevolmente a connettere. Per cui non ho capito un cazzo di quello che mi ha chiesto."
Kid S. affermò: "sì."
L'irsuto S.M. scazzottò: "Bisognerebbe considerare il sè non come di un'unica cosa,ma come un'unica entità ambivalente e contraddittoria. comunque il sè va ceratamente al di fuori della sfera dell'etica, però certe volte io sento cosa è giusto e cosa è sbagliato, sò quando mi comporto bene o male,scelgo sempre in modo sbagliato,ma lo so.forse ciò non viene dal sè,ma da abitudini, educazioni,ambienti,regole..però molte cose sono comuni a molti popoli e restano nel tempo.quindi non sò,potrebbe anche esistere un sè nella sfera dell'etica,boh.."
Intellettual T. panegiricò: "Sono dell'idea che alcune evoluzioni di quest'ultimo anno abbiano nuociuto allo stato di debaser, a partire dalla soppressione (inevitabile per ragioni informatiche, da quanto ho capito, ma tant'è) della chat: pur essendone stato un frequentatore molto saltuario, ne ho sempre riconosciuto l'effetto aggregante (o anche disgregante, ma comunque sociale, musicalmente e non solo), che è d'altronde il macro-effetto più lodevole di debaser tout court. Non mancano, si intende, altre possibilità di interazione tra utenti, a partire dai commenti (che però sono, tendenzialmente, più attinenti al rispettivo contesto musicale) e dai messaggi privati (che però sono più invasivi, questo e quello a cui questo risponde inclusi), ma la chat, certo, svolgeva un ruolo più sottile e incisivo: lo scambio di idee avviene subito, tra persone che sono lì per quello, su argomenti musicali ma non solo. Ma non è questa, a mio avviso, la pecca maggiore. Ad esempio: sono in totale disaccordo con l'allargamento alle recensioni cinematografiche, che richiedono competenze più tecniche sia da parte di chi scrive sia di chi legge sia di chi commenta, e, oltre a ciò, tolgono spazio a quelle musicali (fisicamente sulla casapagina - noto molti meno commenti, ultimamente, e molte meno visite alla singola recensione rispetto al passato - , ma non solo: mi pare che sottraggano buoni recensori ormai più "spostati" in quell'ambito). In soldoni: rischiano di far cadere il sito in un contenitore più dispersivo e quindi più generico e quindi peggiore. Vada per l'eliminazione dell'editor's choice (nella sostanza, con la soppressione delle due diverse colonne), che evitava ai lettori dotati di buon senso e poco tempo di leggere pagine spesso inutili, ma dava adito (immagino) a tediose recriminazioni rivolte a voi editori, e comunque abbassava, in effetti, il livello di democraticità del sito (che deve restare il più alto possibile, con qualche eccezione nel nome del buon senso: bene, ad esempio, la personalizzazione della playlist). Il livello delle recensioni, in compenso, mi pare che sia cresciuto. Altro non saprei dire, suggerimenti costruttivi non saprei darne, anche perché mi sembra che debaser funzioni proprio in virtù della sua semplicità e del suo stato grezzo. Ecco: non lo sovraccaricherei. La sua preziosità sta nella condivisione: ci trovi sempre qualcuno che ha ascoltato quella cosa, che la apprezza, che si incuriosisce, che te la suggerisce, che la approfondisce, che te ne fa scoprire altre sfaccettature. Ovvio che più frequentato è, meglio è. Ultimamente (mi pare) lo è di meno."
Brutal Chico T. said: "Rispondendo alla prima domanda credo che l'etica non sia al di fuori della condizione umana per il semplice fatto che l'etica è espressione dell'uomo ed in particolare è la proiezione per così dire "metafisica" di condizioni economiche, sociali e politiche dipendenti strettamente dal periodo storico. In altre parole l'etica se l'inventa l'uomo a seconda del periodo storico che sta attraversando, un concetto puramente evolutivo (o involutivo, forse è più appropriato). Sinceramente non cred che ognuno abbia una propria etica (Kant ha toppato di brutto) altrimenti il mondo andrebbe molto meglio di così e, chissà, forse non ascolterei nemmeno Metal estremo; credo al contrario che l'etica sia un concetto facilmente distribuibile sulle masse, che lo abbracciano senza senso critico e spesso afcendosi ingannari dai potenti."
Junge U. sagenò: "Non importa chi sei, ma cosa scrivi e anche se copi è un piacere conoscere. l'etica è "spalmare informazioni", meglio se attendibili. l'etica è dare e ricevere (sempre in debaser), interagire con persone che vogliono interagire, e questo per me è tutto."
Madame V.M. liquidò: "Se il senso è sapere cosa penso di debaser...be , ci scrivo mi sembra , quindi..."
Indaffarat_ V.ì. elucubrò: "Ma tu, le ferie, le hai fatte? sono state riposanti? o il caldo ha fuso i circuiti, o il caldo ha fuso me, e non me ne sono accorto?"
Grandmother Z.B. paternalizzò: "Domanda giusta, ma che con i 35 gradi Celsius di temperatura coi quali sto rispondendo richiede una profonda elucubrazione. Cito il latinista Catius Maximus che nel suo istruttivo "Homo homini lupus: tractatus de inculatio intra amices" discorreva (con piglio bucolico uso in quei tempi) del perchè tra due esseri umani dotati di senso occorra porsi in una sorta di rivalità che deborda fino a compiere azioni che ledono ed intaccano il fondamento di fiducia reciproca. Proprio tale sentimento, come tutti ben sanno e come ho, credo eloquentemente, illustrato nel mio in-folio di 8000 pagine pubblicato per i tipi di Laterza (disponibile sia in brossura che con elegante rilegatura in pelle di criceto con lettere in oro 24 carati), nascere dalle ancestrali battute di caccia, si scontra con l'istinto primigenio di conservazione. Analizzando le tipiche frasi dell'età infantile come ad esempio "Il pallone è mio e non si gioca più!" e la sua efficace risposta "Ah, sì? Allora il cortile è mio e tu te ne vai!" che produce un'eloquente "Vabbè giochiamo...", posso affermare con certezza che, nonostante la divergenza di opinioni, se il tuo randello è più grande e nodoso di quello dell'avversario, l'etica, in quanto costruzione sociale della ragione condivisa, soccombono per lasciare spazio all'istinto primigenio di conservazione."
DeeJay Z. a furia di riflettere estrapolò: "Eh?!?!?"
Cavernicol_ Z. gutturò: "Per quanto possibile, il sé stesso ed il sé stante si oppongono sostanzialmente in egual misura dando luogo al Sé neutro, tuttavia ciò accade in modo discontinuo, lasciando emergere aspetti del sistema umano che possono certamente riferirsi al mondo animale (di appartenenza)."
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