La coppia Tarantino-Rodriguez ha da sempre dei gusti particolari in fatto di musica da scegliere per i loro films. Ed ecco magari ti ritrovi un pezzo di Franco Micalizzi in una scena da highway americana, quando lo stesso era stato composto per far da sfondo sonoro ad un inseguimento urbano nell'Italia provinciale degli anni 70. Quentin magari pesca dal suo matto cilindro un pezzo sconosciuto ai più, il quale sarà stato il leit motive di qualche sua folle visione adolescenziale, chi lo sa, rimasto sepolto per anni, di una band di stra-nicchia degli anni '60, e come uno stregone alchemico lo riporta dall'abisso in un contesto differente; ed ecco che queste bizzarre e inusuali scelte musicali vengono identificate subito con il film cult di turno dei Nostri. 

"Dark Night" dei Bluesters apre le danze in questa calda notte: chiaro esempio di Rock Blues texano e di frontiera suonato come si deve. Ricorda molto le atmosfere sudate e polverose dei Omar & the Howlers. Altro giro altra corsa: "Mexican Blackbird", un Country molto duro il quale ha il compito di calare veramente l'ascoltatore nell'atmosfera di quelle parti, alla frontiera tra Texas e Messico; ovviamente questo viaggio lo conducono allegramente i barboni più famosi della storia del Rock, ovvero gli ZZ Top! "Texas Funeral" di Jon Wayne è un altro viaggio countryeggiante che porta al Sud. Sembra di stare in una highway dentro un Pickup in un pomeriggio caldissimo con il sole che non concede inesorabilmente tregua. Le Country atmosfere rilassate di "Foolish Heart" dei Mavericks ricordano molto le ballate del Country irlandese, allegria leggera e senza pretese. Tra questa canzone e la successiva c'è il mitico e delirante dialogo-disegno del film che si fa Tarantino nella sua mente, cioè quello in cui la Lewis gli chiederebbe di praticargli una cosa... I dialoghi dei films a mò di intermezzo sono sempre gustosi. Arriva il primo fratello Vaughan, Jimmie, con la sua Stratocaster a spazzare tutto con un Blues lento e scarno dal nome "Dangue Woman Blues", molto sullo stile di Albert King. Arriva "Torquay" dei Letfovers, frizzante Calexico molto coinvolgente, un sorso di tequila e via sulla tavola da surf a solcare mille onde affrontando mille squali. Ritornano prepotentemente i barboni con la rocciosa "She's Just Killing Me". Ed ecco una delle canzoni di punta del film, l'atmosfera dentro al Titty Twister si riscalda, Tito & Tarantula del leggendario Tito Larriva partono con la scatenata "Angry Cockroaches - Cucarachas Enojadas", come spaccare tutto in modo energico e senza tante menate! All'appello non poteva mancare l'altro fratello Vaughan ovviamente, ed ecco che c'è spazio per Mary Had a Little Lamb suonata da Stevie; nel frattempo Tito bussa alle orecchie dell'ascoltatore. Sì, torna Tito, e torna con la sua banda di fuorilegge e la loro suadente After Dark, come in una notte di stelle e selvaggia nel deserto, mentre Santanico ormai ha sciolto tutti con la sua esibizione sensuale, soprattutto Tarantino. Come non ricordare la scena in cui gli infila il piede in bocca, e gli fa bere la birra versandola e facendola cadere sulla sua gamba, come non ricordarla... Ritorna Stevie con "Willy The Wimp", groove all'ennesima potenza.

Il viaggio arriva al capolinea con due suite di Revell, che non c'entrano molto a mio avviso con tutto il resto. Scelta strana? Ma no, stiamo pur sempre parlando della premiata ditta Tarantino-Rodriguez, quindi tutto è strano e tutto è normale. Il viaggio si è concluso, fatelo anche voi, ma attenti ai vampiri... Brrrr...

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