Continua dopo due anni d'attesa il viaggio kathodiko alla scoperta del ricco sottobosco marchigiano, anche stavolta con una doppia uscita: primo volume dedicato a sonorità più dirette, più pesanti, in poche parole più rock, secondo volume bello variegato con spazio per elettronica, post rock, improvvisazioni varie e brani più dilatati, spesso strumentali; 27 brani in tutto, tutto gratis, niente male.
Se March(e)Ingegno Sonoro Vol. 1 ci aveva fatto scoprire parecchie band interessanti, Volume 3 non è da meno: gli episodi migliori, per il sottoscritto, Tralanimo e Lombra dei senigagliesi Dadamatto, indie punk rock col caviale, e l'allucinata Carl dei Lebowski (Jesi - Chiaravalle), formazione cresciuta moltissimo dalle prove precedenti; da segnalare anche Capestro, grezzo e ruvido pezzo d'annata dei Vel (l'unica formazione presente anche due anni fa, ma certo non se ne lamenterà nessuno...), Pitagora dei pesaresi Altro, anche questo non proprio recente (è tratto da "Candore" del 2002) ma tanto è sempre un piacere riascoltarli, e i Butcher Mind Collapse, nati da un incrocio tra Guinea Pig e gli stessi Lebowski circa un anno fa, nevrotici e isterici, insomma squisitamente pazzi.
Per il resto, dall'indie rock più schietto (OginoKnaus) all'hardcore e al punk (Affluente, Rotacupa, Cyberpork), dal noise rock più nevrotico (Lleroy) a sonorità ancora più pesanti (i tooliani Mothus, i melviniani Splatter e lo stoner rock dei Need Her Liver), qui ce n'è per tutti i gusti; non sempre siamo ai massimi livelli, ma nel complesso una compila più che più che discreta.
Ancora più interessante il Volume 4: c'è spazio per il caos libero e sfrenato dei From Hands (due terzi dei Sedia), il post rock al contempo ipnotico e frenetico dei Petraniura, l'ottima Passeggiata nel tubo, melodia carillon-circense dei Contradamerla, gli esperimenti chitarristici del maceratese Andrea Scopetta e dello jesino Stefano Coppari; e ancora il giocoso pop in chiave elettronica dei Magnitostok e degli Scarapocchio, le turbe psichiche della stupefacente IOIOI, una sorta di Diamanda Galas nipponizzata, elettricizzata e meno satanica, l'indie rock pimpante dei chiaravallesi Exend e quello più ipnotico e dilatato degli jesini Eddy Currents (entrambi forse avrebbero trovato migliore collocazione nel Volume 3, specie i primi, ma tant'è...); per finire i bravissimi Margot, autori di una lunga cavalcata di trascinanti ed eteree sonorità free lounge, l'elettronica impalpabile di Lorenzo Brutti (aka Dll, aka John Deere...) e quella più anarchica di Luca Confusione, autore di Rompicollo (suoni puri che presto sfociano in caos sicuramente meno puro) e Krill (in coppia con l'enigmatico Narvalo, un magma di frequenze sporche e rumore... Krill, non Narvalo).
Come avrete capito di carne al fuoco ce n'è tanta, molto buona e per tutti i gusti... a buon intenditor, poche parole. Un ottimo progetto quello messo in piedi dalla webzine Kathodik, un tentativo di dare visibilità ad una scena (se di scena si tratta) che merita, per lungo tempo rimasta fuori dalle corsie preferenziali dell'underground che conta e solo ultimamente oggetto di nascente interesse; nell'attesa dei prossimi Volumi, scaricare gente, scaricare.
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