Mentre Billy Corgan continua a gettare nel panico i fan dell’unica vera band che abbia mai avuto dichiarando che gli Smashing Pumpkins ritorneranno presto insieme, salvo poi smentirsi il giorno dopo affermando il contrario, una piccola etichetta indipendente di New York – la Reignition Recordings – propone in queste settimane una raccolta di undici canzoni delle Zucche riprese per l’occasione da un manipolo di gruppi in larga parte riconducibili alla scena emo statunitense.
L’operazione, come molte altre già viste con artisti praticamente “coevi”, ha parecchi difetti ed un unico indubbio pregio: le fedeli interpretazioni dei brani maggiormente aggressivi (Zero, Jellybelly e Quiet), al pari dei pretestuosi stravolgimenti di altri episodi (penso alla versione inutilmente “burina” di The Everlasting Gaze e alle discutibili riletture di 1979 e We Only Come Out At Night), mostrano con chiarezza quanto le intuizioni melodiche e le soluzioni scelte da Corgan oltre dieci anni fa siano tuttora attuali ed efficaci. Brani come Cherub Rock, Soma e Mayonaise (tre gemme estratte dall’ottimo Siamese Dream, album ingiustamente oscurato agli occhi dei posteri dal magniloquente doppio Mellon Collie And The Infinite Sadness), nonostante le esecuzioni scolastiche dei gruppi coinvolti, si stagliano nella memoria di chi ha in mente gli originali come classici del rock.
I limiti di un tributo del genere, affidato ad una pattuglia di adolescenti e pertanto altalenante nei risultati, non intaccano minimamente l’encomiabile spirito che permea questo disco. Chissà che perfino lo stesso Billy Corgan non impari qualcosa sul significato del termine “rispetto” ascoltando, con attenzione e un po’ di umiltà, il sincero attestato di stima che le giovani leve del rock americano tributano alle sue Zucche.
Elenco e tracce
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