"Happosadetta" (Pioggia Acida) esce nel 2003 a seguito del brillante esordio "Aamunodottaja" e ci giunge come una delicata carezza di brezza autunnale di gran finezza e classe. I finlandesi, arricchiti da ben tre membri degli Amorphis, ci propongono un elegante connubio tra le fragilità tipiche del prog-rock nordico, la robustezza di concreti metal riffs ed un sottofondo vagamente folk-malinconico di matrice scandinava al fine di creare un lavoro coeso ed emozionale.
Il lavoro chitarristico, tuttavia, non recita la parte del leone come ci si apetterebbe ma si rivela efficace tappeto per la voce profonda di Rami Raski e le keys sognanti di Santeri Kallio ove le ritmiche avvolgono piacevolmente e scandiscono rintocchi di nostalgie novembrine.
Nel pezzo d'apertura "Arvetkin Kauneuspilkuiksi" si possono apprezzare le peculiarità del combo di Helsinki basate su aperture pianistiche sofficemente adagiate su tunes di chitarra solidi ma mai ingombranti, mentre un cantato a mò di narrazione esplode in un chorus di facile assimilazione. "Yon Karnevaalit" (Carnevali Notturni) si rivela struggente nei riffs elaborati ed in una prova vocale da brivido, molto sentita. L' Iskelma (musica popolare) finlandese si affaccia prepotente nelle linee melodiche da balera di "Me Tapoimme Tunteen" unite all'incedere metallico che rimanda ai conterranei Viikate, affascinanti davvero le atmosfere ci portano lontano nel tempo tra romanticismi e memorie passate.
Due semi ballate dal retrogusto pop si rivelano "Kylla Me" (Si, Noi) e "Galleria", molto fini, abbellite da patchworks acustici elegantie vocals melodiose, il tutto all'insegna di malinconiche liriche come vellutati fiocchi di neve. Nel finale la band lascia trasparire velleità hard-metal nel doom nordico vecchio stampo di "Tunne Hiekka Jalkojen Alla" (Sento la sabbia sotto i piedi), comunque ricca di tastiere e breaks acustici d'atmosfera e nella veloce "Pakoon" impreziosita da strofe incalzanti ed un chorus irresistibile. Bellissimo l'assolo conclusivo, dimostra chiaramente quanto i nostri ci sappiano fare. Le parte ruvide scompaiono nei due pezzi conclusivi, infatti "Rakkauden Esikoinen" vive su drum-beats lenti e sconsolati, voci femminili leggiadre e sull'interpretazione del singer Raski che ci porta tra lingue d'acqua sospese tra spiagge silenziose, circondate da foreste al tramonto durante il periodo della "Ruska" (i colori dell'autunno finnico).
"Happosadetta" cala il sipario come una poesia dolce-amara, dipinto di un paesaggio tra giunchi melmosi e l'odore del muschio di boschi senza tempo. Docili chitarre acustiche, pianos eleganti ed un solo appena accennato seguono il soliloquio del cantante e due lacrime d'amore scendono dagli occhi. Meraviglia e classe.
Per tutti coloro che apprezzano il lato più intimista del fare musica, buon ascolto.
Elenco tracce e testi
03 Me tapoimme tunteen (04:08)
valuin huoneestasi taas pois
sinun käsistäsi levottomuuteen
aika repi ahtaaseen suoneen
tilan rakkaudettomuudelle
me tapoimme tunteen rakkaudesta
se oli niin selvästi esillä
selät vastakkain
kymmenen askelta ja laukaus
käänsin kasvot kaupungin yöhön
muutos paloi tulena
rakkautemme pakkomielteen
kielsin itsevihalla
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