Le parole sono versetti dell'Al Azif.
Le corde del basso sono gli intestini del Capro.
La batteria è un maglio che inesorabile s'abbatterà sui crani dei puri e degli innocenti.
La chitarra è un coro di tumori all'esofago sopraggiunti prima dei quarant'anni.
La voce è la rabbia. È l'odio che degenera in odio.

Stefania ti amo senza polemiche. Lascia stare i tatuatori e torna da me.
Lascia stare i Deafheaven e lo spritzino liscio con oliva, prendi i Vermin Womb e l'acqua dei ceci con acciuga.
Potrai mangiarmi le unghie tutte le volte che vuoi.
Ascolteremo Cancer che dissolve e ci vorremo bene per un annetto e mezzo ancora.
Ad malora.

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