Tra vari messaggi dell'arcinota app, di cui non cito il nome, mi ritrovo un link inviato da un amico che mi invita ad ascoltare un Ep dal titolo Future, di un misconosciuto progetto musicale Vicolo Chiuso Astratto, una denominazione originale, che suscita la mia curiosità. Ed è così che vado ad ascoltare i 5 brani che compongono l'opera. E mi ritrovo sommerso in atmosfere spaziali, con l'elettronica che domina la scena dalla prima all'ultima traccia. Il viaggio inizia con Start, brano di poco più di un minuto che richiama atmosfere oniriche, per lasciare poi spazio ad Apokalypse, che accompagna l'ascoltatore in un gioco di effetti e sequencer. Se Frontiere, posta a metà del viaggio, è la traccia di più difficile interpretazione, con una sorta di loop che si ripete sempre uguale tra una simil pausa e l'altra. il punto qualitativamente più alto dell'album lo si raggiunge con Horizon, due minuti di suono avvolgente, che sembrano voler portare verso altre dimensioni, prima della chiusura con Voyage, brano per chi scrive leggermente inferiore al precedente, pur presentando un buon sviluppo.
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