I Vista Chino sono i resti dei vecchi Kyuss. Sono andati in giro con il nome di Kyuss Lives!, senza Josh Homme e Scott Reeder, ma dopo qualche anno di tour hanno deciso di cambiare nome e dare vita stabile ad una nuova formazione. Confermato Fevery alla chitarra e tornato Oliveri al basso dopo i soliti problemi con la giustizia. John Garcia e Brant Bjork sono rimasti in pianta stabile. Nel 2013 il primo e ad oggi unico disco con questa nuova formazione, "Peace".

Non c'era nulla da inventare e nulla è stato inventato. Il disco suona come suonavano i Kyuss, giusto qualche pulsione psichedelica viene a mancare in cambio di costruzioni più circolari e "solide". Le 8 tracce del lavoro, eccezion fatta per l'intro e il breve inserto strumentale "Mas Vino", si muovono tutte sulle stesse caratteristiche: chitarra abrasiva, una voce di Garcia che graffia meno che in passato e la solita sabbia del deserto. Fevery non sembra possedere l'inventiva di Homme e a conti fatti il disco soffre di parti strumentali abbastanza anonime, come in "Dargona Dragona" che si risolve in un nulla di fatto. Le linne vocali invece risultano più accattivanti come in "Sweet Remain", semplice e diretta e in "As you Wish", brani che non inventano nulla ma che sembrano usciti direttamente dai primi anni '90 dello stoner.

"Peace" è un disco di maniera in cui la puzza delle cose già sentite è presente e aleggia con insistenza. Come non sentire echi di "Green Machine" nei primi minuti della suite finale "Acidize...the Gambling Moose". Nelle pieghe che fluiscono dalla chitarra di Fevery i rimandi ai Kyuss che furono sono innumerevoli. Ecco che inevitabilmente "Peace" finisce per essere un cd di derivazione, che ricicla suoni e temi, senza per questo essere da buttar via: le linee più morbide di "Adara" la rendono uno dei migliori brani del lotto, mentre "Planets 1 & 2" (di nuovo "Green Machine"...) si avvale della voce di Bjork e il risultato è più acid oriented e decisamente riuscito.

L'unico vagito firmato "Vista Chino" è un disco che non ci dice nulla sul futuro dello stoner e neanche sul futuro di questa formazione. A quattro anni di distanza non si sa più nulla di nuove uscite e "Peace" rimane ad oggi un episodio isolato. Garcia cerca di mantenere viva la memoria dei Kyuss, e queste formazioni parallele, per quanto si dichiarino "indipendenti" non riescono mai ad evolversi verso un approccio più personale ad un genere che va scomparendo. Motivi che rendono questo album un breve passatempo per gli appassionati. Tanto amore per il genere e diverse banalità.

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