Stasera l’atmosfera a Piazza San Cosimato è diversa dal solito.

Il film inizierà alle 21:30, anzi stasera inizierà ancora più tardi ma già alle 20:00 le prime tre file sono tutte occupate: POSTI RISERVATI.

È una serata di SPORT e PAZZIA. C’è anche Italo Cucci con barbetta curata e chioma bianca da aspirante padreterno.

Trasmetteranno CRAZY FOR FOOTBAL, un documentario del 2016 di Volfango De Blasi. Questo docu-film ha vinto il Donatello come miglior documentario.

È successo che il 31 dicembre 2016 De Blasi riceve una chiamata dai giapponesi. Vorremmo fare il mondiale di calcetto dei matti, volete partecipare? Il mondiale di calcetto per pazienti psichiatrici a Osaka, in Giappone esistono ancora i manicomi.

Com’è come non è Volfango accetta la sfida e ci gira un documentario, anzi un film.

Il team è composto dal direttore sportivo, lo psichiatra Santo Rullo, da Enrico Zanchini, l’allenatore e dal preparatore atletico, l’ex-pugile Vincenzo Cantatore.

Il loro obiettivo è creare dunque, avendo pochissimo tempo a disposizione, una squadra di calcetto da portare ai mondiali.

Hanno solo un mese e mezzo a disposizione.

Via alle selezioni, ecco il team:

il portiere: un italo uruguaiano di 53 anni ho sempre preso psico-farmaci, fin dall’età di 10 anni, sono matto che ci posso fare?

Un difensore: un ragazzo taciturno, difficoltà relazionali, il viso semi-nascosto in una felpa ma ai mondiali mostrerà i denti sarà un leone

Un altro difensore: faceva il poliziotto, faceva la scorta a Cossiga. Grande, grosso, buono… piano piano è andato fuori di testa sentiva le voci. Sono orgoglioso di andare in Giappone, i giapponesi sono un modello, per fare un giapponese ci vogliono 100 tedeschi

Il fantasista: un sardo sui 40 che ogni tanto si perde, perde la bussola, anche lui sente le voci, sono in tanti a sentire le voci. Lui è il fantasista, un giocoliere, una foca col pallone poi ho capito che fare i palleggi non serviva a niente era solo una cosa mia, adesso gioco per la squadra

E tanti altri.

Formeranno una squadra, una vera squadra. Troveranno finalmente un senso di appartenenza, avranno finalmente un obiettivo, si sentiranno per una volta importanti, lanciati verso l’esterno verso la vita reale relazionandosi con gli altri. Per un po’ i mostri che hanno nella testa allenteranno la presa, troveranno pane per i loro denti. Lo sport come terapia. E funziona, oh se funziona.

Loro sono anime pure, fragili uomini sfortunati. Dalla vita non hanno avuto mai niente, solo voci nella testa, psico-farmaci, il TSO… Ma stavolta devono allenarsi per andare al mondiale e ce la metteranno tutta, anzi di più.

E noi ci accorgeremo che non sono poi così matti, che sono come noi, solo un po’ più sfortunati.

Il film, bellissimo, rifugge la retorica ed un certo pietismo catto-borghese e mostra le cose per come sono. E i matti vengono trattati finalmente come persone, anzi come atleti, come giocatori.

CRAZY FOR FOOTBAL

Da vedere assolutamente.

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