Ernest Greene, decisamente più noto al pubblico con lo pseudonimo di Washed Out è un ragazzotto americano dedito a quella branca dell'elettronica nota come chillwave e con “Paracosm” continua il sodalizio con Sub Pop.
In soldoni: prendete Helios e frullatelo con le atmosfere tropicali e lineari di Tycho e date in mano un microfono al nostro amico.
I paesaggi vengono disegnati con perizia adoperando acquarelli dalle tonalità tenue e calde.
Diciamoci la verità, niente di così sconvolgente anche se ai primi ascolti il colpetto di fulmine può palesarsi, nonostante le linee vocali (per cui non sarebbe poi una blasfemia menzionare quel Tom Yorke) sembrano a volte fin troppo uguali a se stesse coprendo le interessanti basi elettroniche e le variazioni non sono eccessive ma sono solo appunti.
Qui si crea uno scenario, ci vuole un po' di pazienza, ci si diverte, si suda, a questo serve “Paracosm”, questa è la sostanza, questo è il succo.
Dissezionare ed analizzare tecnicamente i frammenti, i secondi qui è operazione superflua.
Ogni tanto sfuggire allo smog quotidiano e sognare il cosmo è possibile.
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