Strana storia, quella degli W.A.S.P. Emersi come una bomba nella metà degli anni 80' come i legittimi eredi di Alice Cooper, ma con un pizzico di provocazione e di irriverenza in più, sin dal loro album di debutto, uno dei migliori della loro discografia a mio parere, sono riusciti a conquistarsi un posto fra i grandi dell'heavy metal classico a suon di performance letteralmenti distruttive e con giochi durante il concerto al limite della decenza, fra ruote della tortura con donne nude, carne di maiale buttata sul pubblico, mangiate di vermi, bevute di sangue (finto), lanci di coltelli, e giochi con motoseghe, di cui quest'ultima poi non è altro che lo stemma del gruppo. Verso la fien degli anni 80', qualcosa cambiò nella mente di Blackie Lawless, leader indiscusso della band e persona di una cultura eccezionale ed estremamente intelligente. Basta continuare a parlare di sesso, eccessi, droghe ed altro, non è questo l'esempio che si deve dare, ma anche, non è questo stile di vita che voglio continuare a mantenere per la mia vita. Riportando una frase letta su Internet, e che a mio parere calza a pennello, "La stasi musicale corrode gli artisti", che in un buon 85% è assolutamente vero. Quanti gruppi glam/hair metal per esempio, sul finire degli anni 80' sono caduti per colpa dei nuovi generi? Basti pensare ai Warrant, ai Cinderlla, o citando un gruppo ben conosciuto Motley Crue. Ma torniamo a noi. Dopo aver dato alle stampe il loro disco della maturità compositiva e musicale "The Headless Children", nel 1992 gli W.A.S.P. pubblicarono il loro capolavoro e pilastro indossolubile dell'Heavy Metal, nonché concept album meraviglioso, sto parlando di "The Crimson Idol". Finito il tour, sul finire del 93', Lawless è fisicamente e mentalmente distrutto. Nel '95 gli W.A.S.P. danno alle stampe "Still Not Black Enough", disco intimista che suona più come un album solista dello stesso Blackie, sicuramente uno degli album più difficile da capire del gruppo statunitense, da ascoltare con testi alla mano. E qui, torniamo al disco che andrò a recensire. Due anni dopo, nel '97, il gruppo pubblica "Kill Fuck Die, album sperimentale in cui si può subito notare l'uso massico di sintetizzatori, distorsioni, e altri elementi tipici dell'Industrial/Stoner Metal. Forti anche del ritorno di Chris Holmes, fedele compagno di Lawless, gli W.A.S.P. decisero di tornare agli eccessi del passato, riproponendo alcuni giochi del passato.

Il disco si apre con la titletrack, in cui una sorta di distorsione seguita da una batteria che accelera velocemente, ci accompagna alla voce di Lawless, che sembra come posseduto, forte anche delle tonalità distorte, ha un tono di voce rabbiosa, repentina, cattiva. Pre-chorus molto ad effetto, per poi scatenarsi nel ritornello dettato con un tono quasi intimidatorio "Uccidi, fotti, e muori! Tutto quello che otterrati dalla vita è questo!". "Take the Addiction" prosegue lo stesso filone della titletrack, anche se qui la voce del frontman è sempre più avvelenata, e le distorsioni prendono il dominio, sembra come di trovarci in una stanza che piano piano si rimpicciolisce, mandando in til la nostra mente, mentre polvere e ruggine ci soffocano. Veramente efficace. "My Tortured Eyes", è una sorta di ballata, introdotta da un riff ipnotico di Holmes, seguito dalla voce di Blackie, lamentosa, ipnotica anch'essa, che sussurra "Avanti, uccidimi... So che è tutto quello che vuoi", sembra come di ascoltare una richiesta in preda alla pazzia, che esplode dopo circa 2 minuti in un perfetto assolo di Holmes, la canzone accelera, e Lawless esplode ripetendo il ritornello a voce piena. Una delle mie canzoni preferite in assoluto dell'album e della band, in grado di creare un'atmosfera spaventosa. "Killahead", irrompe dopo qualche secondo di ronzio, esplosiva e impossibile da fermare nel suo andare, uno dei pezzi più potenti del disco, in cui si narra l'imminente omicidio e stupro di una ragazza da parte di un malato mentale, che dice come la macchina e il sesso hi-tech siano due cose assolutamente perfette. "Kill Your Pretty Face", inizialmente segue la falsariga di "My Tortured Eyes", un Lawless appena percepile e un Holmes che detta dominio nella mente dell'ascoltatore tramite un riff ipnotico. Improvvisamente un grido del frontman risveglia l'ascoltatore dal sonno, e allora urla, batteria dirompente, un assolo perfetto di Holmes fanno sì che questa canzone rimanga stampata a fuoco nella mente di chi la ascolta. "Fetus" è una breve intro, in cui una creatura, sembra non umana, irrompe con urla da brividi, seguite da bisbigli appena percettibili. Un qualcosa di nuovo e spaventoso e nato, questo vuole dirci Lawless? Poco più di un minuto per far rabbrividire l'ascoltatore, e prepararlo al secondo pezzo più veloce dell'album, parliamo di "Little Death", che irrompe senza mezzi termini, con un Blackie indiavolato, malato, una voce assolutamente spaventosa. Un pre-chorus assolutamente geniale, e un ritornello incredibilmente più geniale. Nel mezzo del pezzo, incastonato perfettamente a mio parere, Lawless ripete il ritornello ma in modo più suadente, come se volesse avvicinare l'ascoltatore a sè per poi farlo a pezzi, una sorta di rassicurazione per poi trovarsi imprigionato nelle sue spire. "U", è uno dei pezzi che preferisco del disco, una canzone dettata da lenti e veloci, con un singer in grado di adattare la sua voce perfettamente in ogni singolo secondo. Non da paragone a "Kill Your Pretty Face", difatti "U" è molto più complesso nel suo incedere, sicuramente rimane uno dei pezzi più belli dell'album. "Wicked Love", introdotta da una cavalcata di basso magistrale, ci porta ad un pezzo veloce, in cui Lawless ci racconta della malata pervesione di un Killer, che ha svariate fantasie, libidine sul corpo di ragazzini, intossicazioni, ragazze nude, prostitute, tant'è che prima di irrompere nel ritornello ci dice "Chi sta venendo per voi è il malato di turno!" Decisamente un gran pezzo. "The Horror" chiude in maniera eccelsa questo disco, un lento ma efficace riff di Chris Holmes ci introduce alla voce di Blackie, sottile ma piena di veleno, messa insieme a vari rumori sinistri che non fanno che rabbrividire l'ascoltatore. Paragonarla ad "U" sarebbe insensato, "The Horror" è riuscita alla perfezione, spaventosa quant'è, nel break centrale, tutti gli strumenti si risposano, e c'è solo la batteria che accompagna le frasi del singer "Io sono Dio, sono il verme sul filo del rasoio, tutti i porci moriranno, fottimi, uccidimi, bevi il mio sangue, ed inginocchiati di fronte all'orrore." Un grandissimo pezzo per chiudere alla grande un album eccelso.

All'epoca, quando "Kill Fuck Die" uscì non fu certo esente da critiche, anzi, se il P.M.R.C. fosse ancora esistito a quell'epoca gli sarebbe preso un infarto a leggere i testi dell'album. Come la maggior parte dei gruppi anni 80', essi furono sommersi da critiche, e destinati a vagare nel dimenticatoio per poi rimergere nella seconda metà degli anni 2000 per riunirsi, fare qualche concerto con le canzoni hit del passato, e stronzate varie organizzate solo per fare soldi ed avere una pensione assicurata. Gli W.A.S.P. furono uno dei pochissimi gruppi ad uscire indenni da quel periodo oscuro che furono gli anni 90', forti anche di un chitarristi di primo ordine e di un immagine che negli anni 80' li aveva plasmati alla perfezione, e forti anche di un deciso sostegno da parte di Alice Cooper, al quale è sempre piaciuta la band. Ai tempi d'oggi sicuramente gli W.A.S.P. sono cambiati, Lawless ha appeso al chiodo le perversioni, i tesi anticonformisti e si è dedicato alla religione, sfornando sempre ottimi album, ma questo "Kill Fuck Die" ogni volta suona come un qualcosa che ci attrae, ci lega a noi, e non ci lascia più andare, alienando la nostra mente e corrompendola,possedendoci.

Ps: Come copertina ho scelto di mettere un immagine alternativa della copertina, che a mio parere, mostra la vera essenza dell'album.

Elenco tracce e samples

01   Kill Fuck Die (04:20)

02   Take the Addiction (03:41)

03   My Tortured Eyes (04:03)

04   Killahead (04:07)

05   Kill Your Pretty Face (05:49)

06   Fetus (01:23)

07   Little Death (04:12)

09   Wicked Love (04:36)

10   The Horror (08:26)

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