Esistono album creati per essere ascoltati in un determinato momento della giornata, che sia in mattinata o in serata, altri che necessitano di essere ascoltati ad una determinata età per essere capiti appieno, altri in momenti di frenesia e piacere , ed altri in momenti di solitudine e intimità.

Voglio soffermarsi su questa parola, per descrivere l'album che sto per andare a recensire. Intimità. "Condivisione dei pensieri e sentimenti più personali e segreti, interiorità, sfera spirituale". É anche vero che all'intimità segue un lento processo di interiorità personale, un capire chi siamo. " Still Not Black Enough" in questo caso, centra alla perfezione tutto questo.

Nato come successore di quel capolavoro che risponde al nome di "The Crimson Idol", é proprio forse questa eredità che ha portato " Still Not Black Enough" a non essere capito immediatamente, ad essere catalogato come immondizia non degna di un gruppo come gli W.A.S.P.

In questo album, Blackie Lawless decide di mettere a nudo la sua anima, di raccontarla all'ascoltatore, spaziando fra il suo stato d'animo, dai suoi pensieri, dai suoi dolori fino alle sue gioie. Questo album può anche essere inteso come la naturale prosecuzione di "The Crimson Idol", perché se é vero che il protagonista di quel disco, Jonathan, si rispecchiava totalmente in Lawless, quest'ultimo decide di raccontare se stesso senza nascondersi, in questi 10 brani.

Nessuna canzone di facile presa, nessuna stupida ballad smielata, ma solo brani che mettono alla luce l'anima e la mente del compositore, del leader della band, tanto travagliata quanto geniale. É sicuramente difficile capire subito un disco di questo calibro, ed anche se all'inizio possiamo convincerci di ciò, ci sbagliamo.

Quanti artisti hanno mai messo a nudo la loro anima? Quanti hanno avuto il coraggio di mostrarsi per ciò che sono, senza usare le solite coperture mediatiche, raccontando anche i loro difetti e le loro inadeguatezze? É sicuramente facile parlare dei nostri pregi, dei nostri lati positivi al pubblico, e non c'é niente di sbagliato, é nascosta in noi anche un certo senso di auto compiacimento. Ma cercare di far uscire il nostro vero io, senza provare vergogna cercando il più possibile di essere diretti e precisi...non é cosa da tutti.

Carico i commenti... con calma