Nel 1984, l'heavy metal era già bello che formato, e stava attraversando proprio in quegli anni, la sua epoca migliore. Erano già che passati i tempi di quel metal acerbo e con una forte influenza doom dei Black Sabbath, di quel metal sempre ancora prematuro e influenzato dal punk ascoltabile nei primi lavori degli Iron Maiden, era passata l'era della N.W.O.B.H.M che aveva avuto fra i capostipiti gruppi come gli Angel Witch, i Tokyo Blade, e i Tygers Of Pan Tang per dirne alcune, che già nei primi anni degli eighties erano già in fase di declino. Un sound più aggressivo si era fatto avanti, con album degni di nota come "Screaming For Vengeance" dei Judas Priest (1982), "Battle Hymn" dei Manowar (1982), "Holy Diver" dei Dio (1983) e "Power And The Glory" dei Saxon.
C'era come una sorta di nuova atttitudine, sopratutto in America, una sorta di cambiamento. Negli U.S.A., come già detto, il cambiamento era piuttosto radicale. Grazie a gruppi anticipatori come i Van Halen e i Quiet Riot, in America era dilagato velocemente il fenomeno del glam metal. Le "regole" di questo movimento erano parecchio semplici: canzoni facilmente orecchiabili, look ben curato, smalto sulle unghie, un pó di rossetto, capelli cotonati e via. Mötley Crüe, Kiss, Ratt, White Lion, Dokken, sono solo un paio di esempi. Ma c'era bisogno che qualcuno mantenesse in vita quello spirito di ribellione, di menefreghismo, di noncuranza che era stato presto messo in secondo piano dal fenomeno glam. E così arriviamo agli W.A.S.P.
Gruppo nato nel 1982 da un'idea di Blackie Lawless, un vero pazzo scalmanato all'epoca, e di Randy Piper, gli W.A.S.P. presero dalla loro come ispirazione, già dai primissimi concerti, il modo di fare che aveva contraddistinto Alice Cooper, che si può riassumere nel filone dello shock rock. Al contrario di quanti moltissimi critici musicali sia prima, e sia ora dicono, gli W.A.S.P. non furono mai una band glam metal. Non si avvicinavano neanche lontanamente. Come ispirazione musicale, la band di Lawless riprese quello che era il sound inglese dei Judas Priest sopratutto, coniugandolo con l'hard rock di facile presa che aveva tanto resi famosi i Kiss negli anni 70'. Potenti come pochi all'epoca, furono immediatamente notati dall'allora manager degli Iron Maiden, Rod Smallwood, che li vide in concerto al Trobadour, uno dei locali più significativi musicalmente all'epoca, e li convinse a firmare un contratto per la Capitolo Records.
Il 17 Agosto del 1984 perciò, la band fa uscire il suo primo LP, dal titolo omonimo. Il disco ha subito un grande impatto, mai si era sentita una così tale violenza in un disco, ed i testi sicuramente non erano da meno. Allusioni sessuali poco implicite, roba da far impallidire i Mötley Crüe, ribellione e menefreghismo verso la società portati a livelli inimmaginabili, e sicuramente il pezzo più famoso di questo album va da cercare in "Animal (Fuck Like A Beast)". Dal testo non pieno di parole cosi tanto oscure da decifrare, il pezzo, che sarà poi estratto come singolo, ma che non sarà mai pubblicato ufficialmente nel debutto, andando a trovare spazio solo nella ristampa del 1998, ha dalla sua un testo particolarmente esplicito su atti sessuali, testo che gli conterà sia l'esclusione nell'album omonimo, e sia l'inserimento nella " Filthy Fifteen", una classifica stilata dalla P.M.R.C. che aveva l'intento di avvisare le famiglie sui brani da ascoltare, in quanto alcuni potevano risultare eccessivamente sconvenienti alle orecchie dei loro figli. E pensare che poi questa "salvaguardia" avrà l'effetto opposto!
Tornando all'album, quest'ultimo é pieno di ottimi pezzi, senza nessun riempitivo, e si spazia da canzoni di grandissimo impatto come la famosissima "I Wanna Be Somebody" e "On Your Knees" (che farà da opener per la stragrande maggioranza dei concerti degli W.A.S.P.), a pezzi più lenti ma comunque di grande resa come "B.A.D.", " School Daze", e "The Torture Never Stops". Menzione particolare va a " Sleeping In The Dire", una semi-ballad veramente evocativa e che fa ammaliare l'ascoltatore, grazie anche alla voce calda e lenta di Lawless.
Già dopo neanche un mese, gli W.A.S.P. si ritroveranno addosso una fama che in pochi potevano vantare di avere dopo neanche un album! Anche i concerti ebbero un ruolo decisivo nella scalata al successo del combo americano, conditi da numeri che andavano dal lancio di coltelli, alla ruota della tortura, giochi con le motoseghe, bevute di sangue noto, fuochi pirotecnici, e altro ancora. Questo album rappresenta una piccola gemma nel genere Heavy, e ne é sicuramente un pilastro, troppe volte ignorato da coloro che si auto-nominano "esperti nel genere". Non che io lo sia, ma sinceramente ho sempre odiato chi pensa di sapere tutto di tutto, visto che ogni giorno troviamo qualcosa di nuovo da ascoltare e da assimilare, e che non riesce a spingersi oltre i soliti tre/quattro gruppi straconosciuti. Ed ora per chiudere, permettetemi di scrivere per un attimo un mio pensiero su questo album: che si fottino i Guns 'N Roses! Questo é un debut con le palle!
Cordialmente, alla prossima.
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Altre recensioni
Di Ronnie James Dio
"Animal (F**K Like A Beast) rimarrà sempre tra i miei brani preferiti nel campo metal... per i riff di chitarra, gli assoli e quella voce rauca e gracchiante del mitico Blackie Lawless."
"Un disco che merita l'ascolto ma adatto solo ai metallari."